È stato l’intervallo più emozionante della storia del Pallone cittadino. Ieri, la pausa fra i due tempi della sfida tra Bitonto e Atletico Vieste (agevolmente schienato per 3 a 0) è stata impreziosita da un momento intenso e commovente. Guidati dal fiduciario CONI, il giornalista Nicola Lavacca, sono entrati sul prato del “Città degli ulivi” gli ormai ex ragazzi che cinquant’anni fa artigliarono una splendida promozione in IV Serie: il portiere col pizzetto risorgimentale Giovanni Di Mundo, il libero stiloso Alberto Perrini, moto perpetuo Peppino Suriano, l’ottimo e infaticabile Giacinto Laforgia, il goleador gentiluomo Felice Scherza e il mitico Girolamo “la scarioul” Carlucci. Questi giovincelli pedatori erano lì per rendere doveroso omaggio al loro capitano, Pinuccio De Michele, scomparso una settimana fa. Così, insieme a Vincenzo Cariello e a Ciccio Noviello, dirigenti del Bitonto calcio, e ad Annalisa Licinio, figlia dell’altra leggenda, l’euclideo Mariolino, hanno consegnato alla signora Maria, a Guglielmo, Antonio, Rita e Vincenzo, moglie e figli dell’inobliabile calciatore, una simbolica maglia con i colori di una vita ed una targa commemorativa che così recitava: “A Pinuccio, indimenticabile capitano e ala destra, un calciatore neroverde dal cuore grande”. Tra gli applausi commossi degli altri amici di calcistiche scorribande Tonino Sblendorio, Mario Di Gioia, Pasquale Labianca, Pinuccio Coviello, Lavacca ha letto un messaggio proveniente da San Benedetto del Tronto a firma del fuoriclasse Franco Chimenti, infallibile puntero di quella stagione sfolgorante: “Compagno generoso, importante e prezioso per la mia carriera, protagonista di una indimenticabile stagione, amico e grande lavoratore, ala destra veloce ed estrosa. Grazie Pinuccio per la tua umanità”. Ed un raggio di sole ha sorriso dal cielo, illuminando quello che un tempo era un fazzoletto di terra brulla, carezzato da quel vento che soffiava imprendibile – quasi sempre di domenica – sulla fascia destra…