Cimitero comunale.
È stato il suo “stato dell’arte” l’oggetto di contesa e di
confronto più importante nella discussione sul bilancio di previsione 2013. Dai
banchi dell’opposizione, sia Franco Natilla che Paolo Intini hanno chiesto lumi
su alcune questioni, ricevendo risposte contrastanti.
Se, per esempio, l’ex assessore alla Polizia Municipale ha
polemizzato sui circa 400 mila euro che il Comune dovrebbe acquisire dalla
vendita di loculi cimiteriali, derivanti dal fatto che per tutto l’anno in
corso l’amministrazione abbia provveduto a recuperare nelle sue disponibilità
economiche dei fondi derivanti da alcuni loculi di diverse cappelle, di altra
natura è la bagarre creata dall’ex candidato sindaco. Che ha chiesto
delucidazioni in merito a due questioni: da un lato, ha domandato se è vero che
l’azienda concessionaria delle lampade votive (titolare Giuseppe Cuoccio, ndr)
abbia anche in concessione altri immobili del cimitero e a quale titolo;
dall’altro perchè, in caso di morte, la tumulazione del defunto è pagata anche
quando la Asv non effettua il servizio.
Sulla prima vicenda, Intini ha presentato una interrogazione
scritta circa un paio di mesi fa (http://www.dabitonto.com/politica/r/cimitero-immobili-comunali-detenuti-dall-azienda-concessionaria-delle-lampade-votive/1559.htm)
ricevendo una risposta “pilatesca” dall’ufficio Patrimonio, che affermava, in
sostanza, di non essere a conoscenza della vicenda.
Ieri, allora, l’esponente dell’opposizione ha chiesto risposte al
direttore del servizio cimiteriale del Comune, Vincenzo Buquicchio. Anche in
questo caso il gelo più assoluto. Il responsabile, infatti, ha sottolineato di
non sapere nulla degli immobili concessi perché non riguarda la sua competenza.
Poi, però, si scopre che qualcosa c’è. Ed è lo stesso Buquicchio ad affermarlo.
Nel 2010, infatti, quando l’amministrazione Valla ha rinnovato all’azienda
Cuoccio il mandato per le lampade votive, si era arrivati all’accordo,
certificato da una presunta lettera dell’ex sindaco giacente all’ufficio
tecnico, che la stessa impresa avrebbe potuto usufruire di alcuni piccoli
immobili comunali (si parla di una grandezza di 5mq) difficili da vendere in
comodato d’uso gratuito.
E sulle tumulazioni? Anche qui è bagarre perché Buquicchio si
“lava le mani” facendo riferimento al contratto stipulato con l’Azienda servizi
vari nel 2008 che disciplina il pagamento della tumulazione anche quando questo
non avviene per “motivi di sicurezza” da parte dell’Asv. La tumulazione,
quindi, è un servizio che i parenti del defunto pagano sia se viene fatta sia
meno.
E, dulcis in fundo, è scoppiata
la questione della camera mortuaria. Secondo Intini, infatti, sarebbe inagibile
e perciò andrebbe chiusa immediatamente. «Che
fine ha fatto il progetto di adeguamento che l’amministrazione Valla aveva
abbozzato?» ha
chiesto l’ex assessore al Bilancio rivolgendosi ai banchi dell’amministrazione.
Risposta? Silenzio tombale.