DI ROSANNA PROCACCI Sesto appuntamento per FIERO DEL LIBRO, il festival per i fieri dei libri, che si è svolto davanti la splendida cornice del Teatro Comunale di Corato, nella serata di venerdì 3 settembre. L’evento culturale, organizzato dalla Secop Edizioni e dall’associazione culturale FOS, con il patrocinio del Comune di Corato, all’interno del cartellone ‘Sei la mia città’ ha visto una grande partecipazione di pubblico attento alla declinazione del desiderio d’amore. Il prologo è stato affidato a due poeti che vivono l’amore di coppia nel matrimonio: Federico Lotito e Luciana De Palma, i quali hanno cominciato a declamare citazioni a turno, in maniera simpatica e attraente, per poi passare ad una vera e propria esposizione del concetto di Amore, dalla sua definizione agli aggettivi che più lo accompagnano, alle sue accezioni di amore narcisistico, di dipendenza affettiva, di ipercuria, di mistificazione fino all’ apoteosi della violenza mortale. Quello dell’amore è stato sempre un tema molto trattato e maltrattato, che può essere definito come quel sentimento che ci permette di vedere la vita in maniera più bella. Federico Lotito ha raccontato della sua dichiarazione a Luciana: “ Capita che mi sono innamorato di te!”, frase rubata al grande John Wayne. L’ amore capita, ma bisogna essere predisposti affinché l’amore capiti, bisogna stare bene con se stessi, bisogna aver realizzato una buona relazione con se stessi e con un pizzico di fortuna l’amore capiterà. Raffaella Leone, in rappresentanza della Secop Edizioni e dell’associazione FOS ha sottolineato che Luciana e Federico rappresentano due personalità di spicco e quindi un omaggio d’amore per la nostra città. Lo spirito d’amore nei confronti di Corato è stato espresso dall’assessore Federica Bonsante che ha illustrato i 4 incommensurabili stati mentali dell’amore secondo il monaco buddista Thich Nhat Hanh, che vanno dalla comprensione, alla compassione, dalla gioia fino all’abilità di guardare le cose dall’alto, con distacco, per incarnarsi nell’altro. Il festival letterario ha preso in considerazione la collana Oltre il confine, come l’amore che va oltre ogni confine, dove dobbiamo portare il nostro cuore, poiché le barriere mentali impediscono ai cuori di realizzarsi nell’amore. Il pensiero è andato, unanime e commosso, a chi in questo momento sta vivendo la deprivazione di ogni libertà, di ogni democrazia e di ogni forma di cultura e acculturamento, di istruzione e libera educazione, di trovare un compagno di vita senza condizionamenti, in modo particolare alle donne, per cui eleviamo un grido di libertà e di pace che si deve espandere in tutta la terra. La collana Oltre il confine ha un grande respiro artistico con esperienze di pura arte, che esprimono la massima espressione di libertà; l’unico ad essere immagine e somiglianza di Dio è il pensiero che si trasforma con una grande capacità comunicativa attraverso l’arte. E il primo posto nell’arte lo occupa la poesia. L’incontro di questa sera vede la nascita di due libri: “ Fiore e Canto” di Luisa Varesano, che contiene anche le traduzioni in inglese e tedesco, oltre ad illustrazioni, e “ Gli amanti di Nidaros” di Stefania Colavito e Amalia Tucci, libro di testi poetici e arti figurative. Luisa Varesano presenta il prezioso libro della Colavito ( purtroppo assente) e della Tucci in veste di lettrice descrivendolo come contenente una forma di poesia dal pensiero erotico, in cui i protagonisti dialogano tra di loro. Diverse forme di amore narrate, contene il racconto di un amore finito male, perché passionale ma senza una vera conoscenza, in un gioco di potere, in cui il contatto fisico non completa la conoscenza. Le illustrazioni della stessa autrice arricchiscono in maniera stupefacente il libro stesso, come la Tucci ha evidenziato. Lia Maino del gruppo teatrale Arca, ha letto dei versi dal libro della Varesano, quindi la Tucci, illustratrice de “Gli amanti di Nicados”, come lettrice ha evidenziato in “Fiore e canto” un dialogo con se stessi e con l’Universo, una poesia profonda, che indaga alla ricerca di un equilibrio di vita. L’autrice, anche pittrice, riporta nel suo libro un desiderio d’amore profondo, ,che si rileva anche nelle illustrazioni che ben evidenziano anche l’andare pari passo tra amore e dolore. Il libro contiene anche le traduzioni in inglese e tedesco, vista la competenza di Luisa nelle lingue straniere. L’ attrice dell’Arca Rosita Tedone ha letto alcuni versi di Fiore e Canto, emozionando il pubblico che poi ha applaudito ai due ambasciatori della lettura che sono stati premiati: il prof. Vito Di Chio con “ Vinci Verginelli”(amico di Nino Rota), dal cui libro il professore ci ha omaggiato con due poesie, e Zaccaria Gallo, grande poeta ed attore, che ha declamato “dalla Serbia a mia madre” dal suo “Serbo amore”. La Secop continuerà ancora a declinare ed esprimere desideri nei prossimi appuntamenti, e dopo i ringraziamenti anche al pubblico numeroso e sorpreso dall’incanto, l’epilogo è stato affidato a Mario Sicolo, giornalista e direttore di DaBitonto, oltre che grande poeta dei sentimenti. Egli ha definito il desiderio d’amore come il desiderio di accorciare la distanza tra noi e le stelle con il candore del filo degli aquiloni che traducono i sogni in amori. Sognare di amare è superiore all’amore stesso, è una presenza/assenza, l’essenza della vita, in cui persino la mancanza dell’amore può essere l’amore. E poi ha intessuto un ordito meraviglioso in cui ha mirabilmente , ironicamente e con grande maestria e simpatia, intrecciato i più noti esempi di “desideri d’amore” nella letteratura, da Catullo a Cicerone, da Dante, che considerava la donna un’apparizione miracolosa, agli addii su whatsapp del giorno di oggi. Latino e bitontino, alta cultura e attualità, poesia e brama di vero amore sono stati sublimati in un incontro simile ad un amore tormentoso ma vittorioso, come quello di Paolo e Francesca, che ottiene di vivere l’eternità accanto al suo amante. Solo un magnifico professore di Italiano e Storia amante della poesia poteva tessere un epilogo siffatto! Ha poi raccontato di un episodio nel quale i libri, il cui significato deriva proprio da librarsi, quindi libertà, amore, lo hanno portato a trovare l’amore indicato con la lettera H ( come handicap= con le mani nel cappello, quindi incapace di far nulla), lettera muta, che vive solo per amore di vivere: l’amore può rappresentarsi come l’amore di un padre per la figlia cerebrolesa…e l’amore commuove ancora una volta la piazza incantata.