Quattro giorni di colori, di emozioni, di
voci e sentimenti.
Con quell’orgoglio rinnovato di essere
bitontini, di apprezzare quanto Bitontofosse bella, affascinante, attraente.
Ci siamo lasciati alle spalle la Festa Patronale.
Lunedì, l’ultima esibizione pirotecnica,
il concerto della Municipale Balcanica e l’estrazione dei biglietti della
lotteria hanno fatto calare il sipario (in attesa del concerto del coro
diocesano di Roma, sabato prossimo, ndr)
su questi giorni vertiginosi che la città ha vissuto tutti d’un fiato.
Dal venerdì mattina con lo Street School e la simpatia di Uccio De Santis e del gruppo del Mudù, fino alla grande ed emozionante
accensione delle luminarie della “Massimo
Mariano” di Scorrano, dopo aver scoperto il quadro del miracolo di Gennaro
Somma, accompagnato dal luccichio degli archi e dal volo dei coriandoli. Una
riproduzione imponente, che tutti potevano ammirare nitidamente persino
dall’estremità opposta di Corso Vittorio Emanuele.
Brividi hanno percorso la pelle dei
bitontini che venerdì sera hanno assistito ad un momento che rimarrà
sicuramente nella mente di tutti, uno spettacolo di luci, colori e musica che
riscaldano il cuore e ti fanno esclamare “ma
quanto è bella Bitonto!”.
Tanti nasi all’insù ed una distesa di
videocamere, cellulari e macchine fotografiche per non perdersi nemmeno un
istante di quegli attimi. Per tenere un ricordo e per far rivivere quelle
immagini anche a chi magari in quel momento lì non era presente. Sono stati
minuti intensi e indimenticabili, con gli adulti estasiati quanto i più piccoli.
Da tempo non si vedeva tutta quella gente
in giro. “Not(t)e di musica” ha di
nuovo registrato un gran successo: locali pieni, fino a tarda notte.
Gente ovunque, dunque, gente che si è
riversata in strada anche al sabato, col Corteo Storico che ha attraversato la
città tra due ali di folla. Da Piazza XXVI Maggio 1734 a Piazza Cavour, il leit
motiv è stato solo uno: i bitontini in
giro a riappropriarsi della loro città, sfidando anche il “fresco” inusuale
del periodo. E gran parte di quella gente, poi, trasferitasi in una Piazza
Cavour gremitissima per ascoltare buona musica nel “suo salotto”.
Il vero exploit, però, alla domenica. “Cortili Aperti” è stata indubbiamente
la rivelazione di queste Feste Patronali. Tantissimi bitontini nel Centro
Storico per scoprire, conoscere, emozionarsi. Molti anche per tornare indietro
negli anni, nei loro luoghi di infanzia. È stata una domenica all’insegna della
bellezza e della meraviglia, sì la bellezza e la meraviglia nel riscoprire la
propria storia, le proprie origini, la propria città.
Palazzi aperti a tutti, anche ai tanti
turisti che in questi giorni hanno invaso Bitonto. Francesi, ad esempio, ma
quanto è stato bello anche vedere quel cartello che guidava la carovana della
Parrocchia di San Michele Arcangelo di Campolieto,
provincia di Campobasso?
Palazzi aperti a tutti, dunque, ma anche
accoglienti, grazie alla preparazione, alle esibizioni e alle spiegazioni
coinvolgenti dei ragazzi delle scuole bitontine, guide turistiche per un
giorno: i giovani che aiutano gli adulti a conoscere la propria città, i
ragazzi maestri per un giorno.
Un successo, evidente, indiscutibile, con
tanti che, dopo aver visitato tutti questi “cortili”, ne richiedevano la
riapertura quanto prima. Segno di come si sia fatto centro. Segno di come, per
una volta, le sterili polemiche (che hanno attraversato tutti i giorni
precedenti alla festa), abbiano lasciato spazio all’amore per la propria città,
al bisogno di riscoprirla e viverla intensamente. E siamo certi, che presto
torneremo a rivedere questi “portoni” spalancati, in attesa di essere
nuovamente ammirati.
Non dimentichiamo, però, la celebrazione
religiosa. La Santa Patrona, Maria SS.
Immacolata, in giro tra i fedeli, che non hanno mai fatto mancare raccoglimento
e preghiera.
Ed ancora. L’atmosfera coinvolgente dei
fuochi della domenica e del lunedì sera, il concerto dalla musica trascinante
della Municipale balcanica, l’estrazione dei biglietti vincenti: la festa
finisce e al martedì la città torna alla solita routine di sempre, ai suoi
problemi, numerosi e tutti da risolvere. Le luminarie vengono rapidamente
smontate, il quadro pure. Bitonto torna alla sua quotidianità ma dai suoi occhi
non andranno mai via le luci, il calore e lo stupore della gente, le piazze e
le strade gremite.
E come in ogni festa che si rispetti,
quando tutto finisce, non si può che passare ai ringraziamenti.
In primis, a chi ha reso possibile tutto
questo: il Comitato delle Feste
Patronali, con il lavoro duro e minuzioso del presidente Nicola Cambione, del vice presidente Francesco Minuti e di tutti gli uomini
ed i ragazzi che in poco più di un mese hanno realizzato qualcosa di clamoroso
e straordinario, assieme alla preziosa collaborazione dell’amministrazione
comunale. È evidente che un format come “Not(t)e
di Musica” si sia rivelato ancora una volta vincente, come vincente è stato“Cortili Aperti”. Grande merito ai
volontari e ai bitontini che hanno contribuito economicamente, nonostante il
periodo difficile, e che hanno tenuto un comportamento esemplare, consentendo
alla loro città di indossare l’abito della grandi occasioni, senza alcuna
macchia, in questa “festa di popolo”.
E, da ultimo, un plauso anche a tutte
quelle persone che, con uno scatto, un video, un messaggio, una testimonianza,
hanno potuto e voluto raccontare finalmente di una città bella, affascinante e
tutta da vivere.