Il gruppo giovanile di Sinistra
Ecologia Libertà Bitonto esprime la propria amarezza verso decisioni prese
negli ultimi giorni dalla maggioranza parlamentare che sostiene il governo
Letta e dalla mancanza di chiarezza di alcuni esponenti dello stesso governo.
È giunto il momento di mettere fine a un vile scandalo
politico internazionale che un Governo patetico cerca di occultare con
furbizia e cinismo. Il rimpatrio di Alma e Alua, moglie e figlia del dissidente
kazako Mukhtar Ablyazov, ci consegna una pagina buia della storia del
nostro Paese in cui col fango sporco si impastano rapporti tra Stati, apparati,
interessi economici, calpestando diritti, sogni, codici nazionali e
internazionali. L’Italia ha violato
brutalmente i diritti fondamentali dei cittadini stranieri e le norme sui
respingimenti. Per questo chiediamo al Governo italiano di attivare tutti i
canali diplomatici per ottenere il ritorno immediato in Italia di Alma
Shalabayeva e di sua figlia di cui sono a rischio sicurezza e incolumità.
Vogliamo inoltre che la dignità e
l’autorevolezza delle istituzioni non possono accettare la spiegazione dello
scaricabarile o del ‘a mia insaputa’ o ‘del non sapevo’ di Alfano, in un’opera
d’arte di irresponsabilità e ipocrisia. Ma, sia che Alfano sapesse, sia che
fosse all’oscuro di tutto, questa angusta vicenda dimostra plasticamente la suainadeguatezza a un ruolo di Governo così rilevante: è responsabile della
violazione di diritti umani, per questo chiediamo le sue dimissioni.
Chiediamo a tutti coloro che ogni giorno con impegno e passione si adoperano
per tutelare i diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo di
sostenere questa battaglia di civiltà.
Dopo il voto degli scorsi giorni alla Camera anche il Senato (respingendo tutte
le mozioni che chiedevano sospensione o cancellazione del programma F-35 e la
conversione di tali fondi a scuola pubblica e lavoro come proposto dal SEL) ha
votato una mozione di maggioranza dello stesso tenore. Ancora una volta la
mozione di Maggioranza approvata dal Senato lo consideriamo un passo
insufficiente e una foglia di fico che prova inutilmente a
nascondere la scelta di andare avanti con il folle acquisto dei costosissimi
caccia bombardieri F-35. Per noi e’ una follia buttare miliardi e miliardi dalla finestra quando metà dei pensionati in
Italia, come ci ricorda l’Istat, deve vivere con meno di mille euro al mese e
quasi la metà di chi non lavora addirittura con meno di 500 euro. In queste condizioni sostenere che per
amare la Pacebisogna armarla suona come un insulto a chi non arriva a fine mese. Vorremmo sottolineare la lodevole
iniziativa,sottoscritta anche dal nostro gruppo, “Taglia le ali alle armi” che
resta ferma sulla sua richiesta di cancellare la partecipazione italiana al
programma di realizzazione degli F-35 insieme alle migliaia di cittadini che in
pochi giorni si sono mobilitati per sottoscrivere l’appello di “Taglia le ali
alle armi” (firmato anche da personaggi come Roberto Saviano, Umberto Veronesi,
Cecilia Strada, Gad Lerner, Riccardo Iacona, Chiara Ingrao, don Luigi
Ciotti).“Taglia le ali alle armi” considerato l’iter parlamentare delle mozioni
continua a chiedere che : venga ribadita la titolarità del Parlamento ad
esprimersi sulle scelte del Governo
relative all’acquisto di nuovi sistemi d’arma; si proceda al ripensamento sul
programma F-35 quantomeno sospendendo immediatamente la partecipazione italiana
e far partire senza indugio e in maniera ufficiale una Commissione d’Indagine
per verificare gli impegni contrattuali già intercorsi e i relativi costi e per
raccogliere
dati dettagliati sull’impatto occupazionale effettivo degli accordi sinora
siglati.
In entrambi i casi, decisioni alternative possono essere
ancora prese. E’ necessario farlo per ridare decenza e credibilità alle
istituzioni.