Al
fisco da anni dichiarava un reddito di soli 600 euro, in realtà fra
il 1997 e il 2014 avrebbe acquistato e successivamente rivenduto
circa 20 veicoli, anche di
grossa cilindrata (Mercedes, Bmw e Volvo). E, come se non bastasse,
nel 2003 ha avviato un’attività di impresa nel settore del
commercio di abbigliamento pur avendo negli anni immediatamente
precedenti subito grosse perdite nell’esercizio di altra attività
imprenditoriale.
E
adesso lui, un sessantenne molfettese di origini bitontine, si è
visto sequestrare il suo immenso patrimonio (moto,
auto, conti correnti e persino la sua ditta) di circa 1 milione di
euro.
Il
provvedimento di sequestro per la successiva confisca è stato
eseguito dalla Guardia di finanza di Molfetta a conclusione di
indagini patrimoniali coordinate dalla procura della Repubblica di
Bari.
L’uomo, già condannato
in via definitiva per i reati di ricettazione e contraffazione per
fatti commessi fra il 2007 e il 2008,
è coinvolto in diversi procedimenti penali pendenti presso la
Procura della Repubblica di Trani sempre per reati della stessa
specie commessi, principalmente, a Molfetta.
L’ultimo
in ordine di tempo è quello del 12 giugno, quando gli sono stati
sottratti quasi 2.400 capi di abbigliamento, accessori ed etichette
con marchi contraffatti di note “griffe” nazionali ed estere che,
secondo le fiamme gialle, erano
stipate in un box, adibito a vera e propria “boutique” con tanto
di specchio per la prova dei capi fasulli.
L’attività
commerciale sequestrata adesso sarà affidata a un amministratore
giudiziario, che quantificherà il reale valore della merce e
procederà a tutti gli adempimenti.