Prima di partire con le interrogazioni della minoranza, l’ultima parte del consiglio comunale si apre con un ricordo, da parte di Domenico Damascelli (Fi), di Tommaso Mancini, figura storica della destra bitontina, consigliere comunale e segretario cittadino dell’Msi, recentemente scomparso.
«A Mariotto c’è un immobile confiscato che necessita di urgenti interventi straordinari per la messa in sicurezza e il successivo utilizzo» chiede il consigliere del Pd Gaetano De Palma, che solleva l’attenzione anche sul problema del randagismo, sulla necessità di porre in essere la tempestiva manutenzione del patrimonio stradale danneggiato da incidenti stradali e sull’abbandono indiscriminato dei rifiuti nelle campagne e nei pressi dei cassonetti: «Più volte ho sollecitato l’amministrazione sul problema, in attesa di un adeguato sistema di raccolta porta a porta. Si abbandonano rifiuti senza controllo e ad ogni orario. Vogliamo accelerare il passo verso un porta a porta adeguato, in modo da non essere colti impreparato con il passaggio all’Aro?».
Sul tema sono intervenuti anche Christian Farella (Gruppo indipendente), che ha sollecitato l’attuazione di sanzioni, e Domenico Damascelli (Fi), che ha posto l’attenzione sulle condizioni in cui versa via Catino, «vera e propria discarica a cielo aperto».
«È un fatto atavico, non imputabile a questa amministrazione, ma è giunto il momento di provvedere alla rimozione dei rifiuti, affinchè sia data dignità a quei cittadini che abitano in una zona estremamente periferica di Bitonto» sentenzia il consigliere di centrodestra.
È l’assessore all’Ambiente Domenico Incantalupo a rispondere, annunciando di aver già affrontato il problema con l’Asv: «C’è bisogno di più sinergia e di un’opera di sensibilizzazione dei cittadini sul tema. Saranno affitti manifesti murari che riporteranno il numero verde per la rimozione dei rifiuti ingombranti e, attraverso operatori opportunamente informati, sarà fatta informazione capillare. Per il porta a porta, verranno poi distribuiti mastelli con microchip ad ogni famiglia. Questi consentiranno maggiori possibilità di fare controlli».
Sulla questione dell’immobile confiscato, invece, è il sindaco a rispondere, dicendo di essere in attesa di finanziamenti.
Da Paolo Intini (Pd) critiche alla giunta Abbaticchio perché, a suo dire, non rispetterebbe i principi emanati dalla Carta di Pisa, non essendo in grado, la struttura comunale di dare risposte ai cittadini.
Sul tema interviene anche Francesco Toscano (Udc) che, oltre ad alzare l’attenzione su alcuni cassonetti per la spazzatura posizionati in violazione delle regole, chiede al sindaco di dedicare più tempo all’incontro con i cittadini, più che a rispondere su Facebook.
«Non ritengo Facebook sostitutivo dell’incontro con i cittadini, a cui peraltro sono disponibile – è la risposta di Abbaticchio – Spesso però sono costretto a rifiutare quando vengono persone già venute in passato per chiedere che il Comune dia lavoro o paghi le bollette. Se dicessi loro “si”, saprei di prenderle in giro. Preferisco incontrare chi non è mai venuto».
Dal centrodestra, tramite Carmela Rossiello (Fi), attenzione al problema degli allagamenti di Viale Giovanni XXIII, in occasione di piogge abbondanti, all’assenza di pensiline in alcune fermate degli autobus e allo stato dei marciapiedi in alcune strade sconnessi a causa delle radici che sollevano le mattonelle, e dunque pericolosi: «Cosa si vuole fare per evitare che le persone si facciano male e per evitare di dover poi risarcire?».
«Per ora interverremo su via Repubblica e piazza Padre Pio. Senza fondi non possiamo fare molto» è la risposta del primo cittadino.
Per Damascelli necessita intervenire per ripulire il sottopasso pedonale di via Lazzati,sporco e con mattonelle sconnesse, senza videosorveglianza funzionante e pensilina nella parte finale che ripari dalle intemperie: «Quali sono i tempi per la sostituzione delle rotatorie in piazza Marconi, brutte e pericolosissime?».
Ma è sulla questione della gestione dei Poft (Piani di Offerta Formativa territoriale) che aumentano le tensioni, quando Damascelli denuncia la gestione affidata «agli amici degli amici».
Sotto accusa in particolare i progetti assegnati all’Arci Train De Vie e a Giosef Puglia, «entrambi legati ad un collaboratore del sindaco (Pasquale Castellano, ndr)», e all’associazione Dea che «risulta avere sede in via Spinelli 1, all’incrocio con via Traetta, nello stesso locale dove ha sede il movimento politico Laboratorio (di cui fanno parte il presidente del consiglio Vito Palmieri e l’assessore Incantalupo, ndr)».
«Sarebbe opportuno evitare questa commistione tra esponenti politici e mondo delle associazioni» chiosa Damascelli, chiedendo chiarimenti sui criteri di affidamento dei progetti. A lui si unisce anche la Rossiello, lamentando sul tema il mancato coinvolgimento delle scuole che, a suo dire, avrebbero subito la presenza di queste associazioni.
«Prendo le distanze da queste accuse infamanti ad un collaboratore che ha sì fondato due associazioni, ma ha poi deciso di non farne più parte – è la risposta del sindaco – Se vogliamo far pagare ad esse, vita natural durante, il fatto di essere state fondate da Castellano, io non ci sto. Hanno partecipato legittimamente ad un bando, insieme a tutte le altre associazioni. Tutti i progetti presentati sono stati approvati. Se non ci sono motivi giuridici che impediscano l’affidamento di progetti a queste associazioni, non vedo perché si gridi allo scandalo. Abbiamo voluto valorizzare il tessuto associativo bitontino che rappresenta una ricchezza».
A prendere le difese della Dea è invece Vito Palmieri che, negando legami tra Laboratorio e associazione e ricordando come la nascita della stessa sia avvenuta molto dopo l’elezione della giunta, riferisce: «Da esponenti di un’associazione politico-culturale, abbiamo voluto dare il nostro contributo ad un’altra associazione di professioniste serie. Non accetto insinuazioni».
Da parte della maggioranza i soli interventi sono stati quelli di Matteo Masciale (Progetto Comune), che ha sollecitato l’installazione di contenitori per la raccolta di oli esausti, e di Francesco Mundo (Psi) che, riprendendo il discorso dell’abbandono illegale dei rifiuti, ha ricordato le colpe dei cittadini, perché «il problema non è pulire, ma non sporcare».
Esaurito il capitolo interrogazioni il consiglio si conclude per sopraggiunta mancanza del numero legale, dopo che tutta la maggioranza aveva abbandonato l’aula.
Rimandati i debiti fuori bilancio e la proposta della minoranza di modificare il regolamento delle commissioni per ridurne i componenti a cinque.
Piccolo pasticcio in chiusura, col numero dei componenti della massima assise che c’è e non c’è, l’opposizione ne chiede la verifica prima della messa in votazione del provvedimento e il presidente Palmieri, soccorso dal segretario generale Bonasia, che, con fatica, fa catenaccio e scioglie la seduta per “sopraggiunta mancanza di numero legale“.