Il consiglio comunale di ieri si prospettava caldo e così è
stato.
La seduta si è aperta con il consigliere di maggioranza Pippo
d’Acciò che, parlando a nome di tutti, ha fatto notare all’assessore al
Bilancio e Patrimonio, Michele Daucelli, la sua posizione che “mal si concilia
con le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa”.
Il gruppo politico a cui attualmente l’assessore fa capo, “Insieme
per la città”, ha lasciato la coalizione
di Abbaticchio, con cui si era presentata lo scorso ottobre, ed ha deciso di
aderire alle primarie indette dalla coalizione del Pd, Sinistra Italiana,
Partito Socialista, Laboratorio e Governare il Futuro.
Ma mai l’assessore ha rilasciato dichiarazioni alla stampa
locale in tal senso. L’assessore prende, poi, ad elencare tutti i procedimenti
effettuati durante i quattro anni e otto mesi di mandato (Leggi qui: http://bit.ly/2kk9h90), dichiarando che: «Rimetto
la delega tra le mani del sindaco».
«Con i consiglieri e
con l’assessore in questo tempo abbiamo condiviso tutto, anche i provvedimenti
nati da intendimenti diversi e che, nel normale dialogo, hanno assunto forme
condivise – ha dichiarato Matteo
Masciale –. In apertura questo
consiglio non potevo esimermi di chiedere un chiarimento all’assessore Daucelli,
piuttosto che al gruppo politico di riferimento. Conosco il senso di responsabilità dell’assessore
e rispetto il lavoro svolto, ma sia fatta chiarezza: lei è relatore del primo
punto all’Ordine del giorno e mi chiedo se il suo rapporto fiduciario con il
sindaco è ancora solido o meno».
L’assessore ribadisce il fatto che non si è dichiarato nulla
alla stampa, e ricorda la volontà – a fine seduta – di rimettere le deleghe
nelle mani del sindaco.
«Se rimetterà le
deleghe tra le mie mani, io rimetterò la decisione alla coalizione di cui anch’io
faccio parte, così come ho sempre fatto», chiarisce Michele Abbaticchio.
Ma la scenetta –
visto che la parola “teatrino” non vi piace – continua ad andare avanti: «Se non ci sono motivi, visto il lavoro
svolto, perché sente di dover rimettere le sue deleghe?».
«Io mi rimetto alla
decisione del mio movimento politico di riferimento che darà delle risposte in
sedi opportune, dopo il linciaggio mediatico subito», chiarisce ancora
Daucelli.
«Prendo atto delle
relazioni poco chiare fra lei o la stampa locale – risponde ancora Masciale
-. Io ho colto che lei ha dichiarato che il suo movimento
politico se le chiede di recidere l’appoggio politico di Abbaticchio, da parte
sua non è venuta meno stima nei confronti di questo sindaco e della maggioranza».“Nessun problema con la stampa”,
spiega l’assessore.
E poi sbotta Francesco Gala: «Lei è ancora assessore! Abbiamo perso un’ora per sentirci dire che ha
ammesso di non aver rilasciato alcuna intervista ai mass media!».
L’arrivo di Ricci, poi, ha un che di poetico, cominciando
con il chiedersi da che parte dell’assise dovesse sedersi, vista la confusione
creatasi.
«Noi dovremmo
vergognarci della sceneggiata che sta avvenendo in consiglio. Con che faccia vi
presenterete agli elettori? Ho visto i
candidati alle primarie del centrosinistra con un rappresentante del gruppo politico di Daucelli. Questa è una insopportabile
presa in giro, non ho mai sentito istituti giuridici di “autosospensione”, ora di
“rimessione deleghe”. “Insieme per la città” ha firmato il patto di coalizione
con il Pd contro Abbaticchio? Come puoi esser assessore di una coalizione
contro cui firmi? È cosa indicibile, come si può stare con due piedi in una scarpa?
Poi parliamo di valori, Carta di Pisa, ecc. Mi rifiuto di assistere a certe
sceneggiate. Ci deve essere un chiarimento da parte vostra. Ho appreso, poi, di
un attacco violento avvenuto, venerdì scorso, presso la sede del Pd nei
confronti di giornalisti e di quanti volontariamente erano lì presenti in
rappresentanza di messi di informazione, locali e non, per avere notizie sulle
candidature alle primarie del Centro Sinistra. Sono certo che si era trattato
di un momento di nervosismo e di stanchezza da parte degli autori, ma, come
capo gruppo del Pd, desidero al contempo esprimere tutta la mia solidarietà
verso questi ragazzi, prendendo le distanze da quanto accaduto. Altrettanto mi
auguro che il giovane segretario del Pd e i candidati alle primarie si
dissocino da tale atteggiamento. Tensioni, frizioni, beghe politiche, “digestioni”
di giravolte varie devono trovare sfogo fra i responsabili di queste storie
senza ripercuotersi su coloro che stanno cercando soltanto di raccontare quello
che sta avvenendo in città».
Segue la sfuriata di Domenico
Damascelli: «Siamo qui ad ascoltare
delle dichiarazioni che hanno poco di politica, e non sembrano affrontare i reali
problemi della città. Le dimissioni si rilasciano negli uffici e non nelle mani
del sindaco. Non è possibile governare e poi all’improvviso diventare
avversari. Si tratta di atto di incoerenza politica, che riscontro anche nella
sua coalizione ormai “centrosinistrata”. Chi di accordo ferisce, di accordo
perisce, non so se Daucelli convinse esponenti di centro destra a sfiduciare Valla
alla presenza di parlamentari, consiglieri, per essere candidato sindaco di
coalizione centro destra (con tanto di accordo firmato). Questo rappresenta una
forte instabilità del governo cittadino. Negli ultimi 5 mesi maggioranza si è
andata sfaldando e sgretolando. Si è dimesso Scauro, Fioriello, Pafetta. Voglio
capire dopo periodi di forti attacchi, sulla base di quale programma starete
insieme? Si sta sfaldando la politica: mai mi sarei immaginato una cosa del
genere. Vengono sempre prima gli interessi dei cittadini e penso che nell’ultimo
periodo questo non stia avvenendo».
E il sindaco chiarisce la volontà di non entrare nel merito
politico poiché c’era da relazionare qualcosa di molto importante e «ho fatto una riunione di maggioranza per
essere sicuri di poter continuare lavori. Ho verificato che c’erano numeri: sono
sempre stato dalla stessa parte come candidato di una coalizione che ha preso
decisioni politiche: i cittadini valuteranno se abbiamo lasciato una Bitonto
migliore o peggiore».
A condividere la posizione di Damascelli anche Franco Mundo:
«In ordine a mandato elettivo che ci
caratterizza, è preciso dovere rispettare i cittadini e ricorderete che, più di
una volta, il sottoscritto ha fatto appello a presenti per occuparci di aspetti
amministrativi, lasciando fuori altre questioni. Il gruppo Psi è risultato non
gradito alla maggioranza, chi ci accusa di trasformismo mente sapendo di
mentire, perché noi siamo stati cacciati, nonostante l’impegno politico
nell’interesse della città».
«Il Movimento ha deciso di percorrere altre strade– spiega ancora Daucelli -. Ci siamo
attenuti a scelte di maggioranza. È naturale che noi abbiamo fatto una scelta
nonostante i quattro anni e otto mesi di sacrifici: spiegheremo le nostre
ragioni».
Masciale termina con una richiesta: «Dato che sono venuti meno alcuni punti rispetto al condiviso percorso politico
io, per massima coerenza, le chiedo per questione di serenità dei lavori in aula
di consentire a sindaco di poter relazionare al suo posto».
Così Daucelli, Michele Valeriano e Ruggiero Ricatti(aderenti ad “Insieme per la città”) abbandonano l’aula.