«Arrivare
ad una soluzione condivisa che tenga
conto delle consultazioni delle segreterie politiche», è questo l’intento del
sindaco Michele Abbaticchio che ieri
ha aperto il consiglio comunale spiegando le ragioni per cui non si sarebbe
arrivati ad un nome sulla presidenza del consiglio neppure nella giornata di ieri.
Infatti, a nulla è servito il lungo battibecco con
la minoranza che ha rimproverato di “poca
serietà” e “mancato
coinvolgimento” della stessa, sebbene
Abbaticchio abbia rivendicato di aver avuto contatti con il segretario Biagio Vaccaro, che pare a sua volta
aver demandato l’incontro con i consiglieri Pd.
Il risultato è stato lo stesso delle due sedute
precedenti: il presidente è il signor “Scheda Bianca” (Votazione 1: 6
voti Gala, 12 bianche, 1 Nulla, 1 Rutigliano; Votazione 2: 13 Bianche, 5 Gala,
1 Rutigliano, 1 Nulla; Votazione 3: 12 Bianche, 1 Nulla, 2 Rutigliano).
Il voto è rinviato alla prossima seduta. «Stando alle dichiarazioni iniziali –esprime Matteo Masciale – chiedo al sindaco di poter tempestivamente
aggiornare le forze politiche sulle consultazioni anche con riunioni politiche
al di fuori del consiglio».
Nulla di fatto nemmeno per il punto 2 all’ordine
del giorno (Nomina
di un consigliere comunale alla carica di componente della II e della IV commissione
consiliare in sostituzione del sig. Giuseppe Fioriello), rinviato a data da
definire.
Tuona Francesco Ricci(Pd): «Voglio capire che ruolo state
dando ai consiglieri comunali dentro e fuori le commissioni, mi sembra che
qualche apparato burocratico provi fastidio a rispondere ai colleghi di
maggioranza o minoranza che siano. Si
può sapere cosa ci stanno a fare 15 posizioni organizzative?Il comune è paralizzato: occorre
mettersi a tavolino e capire quali siano i nostri compiti. Chi ci ha votato
chiederà i conti a noi, non alle posizioni organizzative».
E poi Domenico Damascelli (Fi) incalza: «Siamo arrivati al punto che non riusciamo manco ad eleggere il componente di una commissione?».
Sono Giuseppe
Maiorano e Ricci questa volta a proporre il rinvio del 4 all’ordine del
giorno (Modifiche al regolamento comunale
di contabilità), ma per la maggioranza non “s’ha da fare”. Piovono, così, accuse tra chi denuncia “la violazione delle regole del comune” e
chi la mancata possibilità di “esaminare gli atti” perché consegnati “solo pochissimi giorni fa”. Il clima si
fa rovente, ma il provvedimento passa con 14 voti a favore 2 astenuti e 3
contrari.
Si passa al 5 punto (Modifica al regolamento in materia di occupazione del suolo pubblico)
e dai banchi della minoranza viene implorato ancora un rinvio, Daucelli dice
che “tranne piccole modifiche è del tutto
simile a quello presentato da Paolo
Intini”. Ma è tutto inutile: si sospendono i lavori per 34 minuti e al
rientro si danno per letti gli articoli. Ricci decide di uscire dall’aula e
indignato dice “approvatevi quello che
volete senza intralci”. Sono inutili i tentativi di Francesco Cuoccio, che lo invita a restare perché unico
rappresentante Pd in aula, e di Abbaticchio – che denuncia delle “carenze di personale che ci sopportiamo da
anni”-: Ricci esce.
«Capisco il
presidente della II commissione quando dice di correre perché sono atti
propedeutici al bilancio – dice Cristian Farella – ma diamo il giusto peso alle cose che andiamo a
votare».
«Nella conferenza dei capigruppo – sottolinea Vito
Palmieri – è arrivata da più parti la
volontà di partire dalle osservazioni del consigliere Intini: partiamo da
quelle, la lettura integrale (proposta da Pd e Forza Italia, ndr) porterebbe via tempo».
E così sia. Alla fine gli articoli non
modificare si danno per letti, a favore della lettura per quelli da emendare.
Raggiunta la quadra, ecco la discussione entrare nel vivo con il
vaglio degli articoli.
Pochi, in realtà, i punti dolenti e salienti.
In particolare, ha fortuna la proposta di Domenico Damascelli (FI) di cassare il comma 6 dell’articolo 6 che
avrebbe previsto il parere vincolante
della Giunta in caso di proposte di occupazione di suolo pubblico
importanti e durature. Per il neo consigliere regionale, infatti, la natura
politica oltre che amministrativa della squadra di governo, potrebbe generare
nel tempo una differenza tra “figli e
figliastri”.
«L’Amministrazione
dia indirizzi precisi a cui il funzionario dovrà attenersi»è la sua proposta, avallata da Vito
Palmieri (Laboratorio). Per l’ormai ex presidente del Consiglio, il vero
problema degli interventi duraturi sarebbe più di natura urbanistica, per
questo sarebbe opportuno cassare il comma e regolamentare questo tipo di
interventi con il “Dehors”, già in
cantiere.
L’idea convince tutti e viene votata all’unanimità.
Unanimità anche per la proposta dell’ufficio di cassare l’articolo
32, già osteggiato da Giuseppe Maiorano (Lista
Intini). Come spiegato dal Segretario Generale Salvatore Bonasia, le occupazioni del 2014 non possono essere
assoggettate a discipline successive, così come riportato nell’articolo, perché
la retroattività è illegittima.
Più accesa la discussione sull’articolo 17.
Se, da un lato, c’è lo
sdegno di Vito Rosario Modugno (SEL)
per l’esenzione per luminarie e festoni per feste religiose e civili, dall’altro, è Maiorano a far piovere proposte di emendamento.
Approvate,
con la sola astensione di Modugno, le esenzioni
per le occupazioni di aree cimiteriali e, con la contrarietà del
consigliere di SEL, per le occupazioni
di suolo pubblico dovute a manifestazioni di carattere politico, sportivo e di beneficenza fatte da associazioni
senza scopo di lucro di Bitonto.
Niente da
fare invece per la proposta di Maiorano di esentare
le occupazioni dovute a strutture pericolanti. «Non è previsto dalla legge».
Fronte
comune per il consigliere della Lista Intini, Francesco Ricci (PD) e Damascelli per estendere l’esenzione dei locali commerciali dal centro antico a tutta
la città.
Il
provvedimento adottato per incoraggiare a scommettere sulla città vecchia ormai
non ha più ragion d’essere. «Se Piazza Cavour
era disagiata, ora non lo è più» afferma il piddino, ricordando però le
difficoltà di altre zone dello stesso centro storico.
«Le agevolazioni scadono l’anno prossimo – è la
risposta del sindaco – Si potrebbe
passare poi ad altre zone, anche in virtù di Rigenera 167, sperando abbiano lo
stesso effetto. Quando approveremo il Capitolato tecnico per la 167, potremmo
inserire esenzioni dal 2016».
«Quanti
potrebbero investire sulla 167? –
si domanda Damascelli. – Occorrerebbe
esentare tutti coloro che hanno il coraggio di aprire, in questi tempi
difficili, un’attività in qualsiasi zona della città».
«Se fossi
nei panni di Domenico Damascelli avrei detto la stessa cosa – controbatte Michele Abbaticchio – ma l’esenzione totale è impossibile. Dobbiamo
assicurare gettito fiscale e bisogna ragionare in termini di bilancio».
«Abbiamo
punti all’ordine del giorno da approvare entro oggi per non perdere
sovvenzionamenti. Ci faccia approvare il regolamento, che tanto lei non voterà,
e ci faccia andare avanti» chiede stizzito il sindaco.
Ma
il forzista non ci sta: «Lei è insofferente
agli interventi dei consiglieri comunali. Se c’è una cosa che non ho mai fatto,
è l’ostruzionismo. Se ad una proposta politica, risponde nel suo solito modo
insolente, purtroppo devo prendere atto che lei dimentica di essere il primo
cittadino e quindi il sindaco di tutti, anche dei consiglieri comunali. Non ho
fatto alcun attacco».
«Se non
parliamo di esenzione, almeno agevolazione
del 50% per nuove attività in qualsiasi zona» incalza
Maiorano ma la sua proposta è vana.
Con
l’emendamento d’ufficio, approvato con la maggioranza favorevole e 4 voti
contrari (Maiorano, Farella, Rossiello, Damascelli), viene sottolineata la validità dell’esenzione nel centro antico
soltanto per tre anni dall’inizio dell’attività: “Il nostro voto contrario è per l’emendamento peggiorativo: l’esenzione era per sempre”, dice l’opposizione.
Il
Regolamento COSAP è approvato con 15 voti a favore (alla maggioranza si
aggiunge Maiorano) e con 3 contrari (Farella, Rossiello e Damascelli).
Maiorano torna
nella schiera dei contrari, invece, per il punto numero 6 relativo alla
modifica (solo emendamenti per recepimenti della norma, in realtà) del Regolamento per l’applicazione della IUC, l’Imposta
Unica Comunale.
Se alla base
della contrarietà di Maiorano c’è «l’arrivo
tardivo del documento che non ha permesso di capire di cosa si stia parlando»,per Forza Italia e Christian Farella(Indipendente) è semplice coerenza. La contrarietà al Regolamento originario è
confermata anche per quello modificato.
Il Regolamento
è approvato (14 favorevoli, 4 contrari).