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Bitonto-Mesagne è una gara in cui fanno tutto i padroni di casa.
Prendono
un palo dopo 5′ (già, dopo 150 secondi. Un gol così rapido cambia
le partite), regalano un gol agli avversari (incredibile quello che
succede a Rana dopo due minuti della ripresa), trovano l’immediato
pareggio, sbagliano almeno un altro paio di gol.
Tradotto?I neroverdi impattano 1-1 contro i brindisini e rimandano
l’appuntamento con una salvezza che però non si allontana affatto.
Al “Città degli Ulivi”, però, a recriminare sono i ragazzi di
Giacomo Pettinicchio, che spingono per tutti i 90′ ma non riescono a
sfondare il rognoso muro alzato dai gialloblu, saliti nel barese per
salvare la pellaccia a ogni costo. Riuscendoci. Non tirando mai in
porta.
La
partita. I
leoni nostrani devono fare a meno di Manzari e Aloisio, fermati dal
giudice sportivo, e si affidano al classico 4-3-1-2 con Rana; Barone,
Campanella, Rubini, Bonasia; Modesto, Lezcano, De Santis, Cannone;
Tedesco, Terrone.
Il
Bitonto indossa subito l’abito d’assalto e al 5′ grida alla sfortuna,
allorché Terrone, servito da un incredibile buco centrale della
difesa ospite, colpisce il palo a tu per tu con Muscato, tra l’altro
scavalcato con un abile sombrero.
Con
il centrocampo intasato – i gialloblu di mister Ribezzi si
oppongono con un 3-5-2 – i neroverdi provano a sfondare sulle
fasce, specie la destra, dove Barone, Modesto e i continui
spostamenti di Cannone creano più di qualche sussulto. Ed è proprio
il giovane numero 2 di casa a trovare la testa di Tedesco al 25′, ma
la mira non è da ricordare. Non trova la porta neanche Modesto
qualche giro di orologio dopo un’azione insistita al limite dell’area
avversaria.
Il
secondo tempo è più vivo.
Dopo
2′ il Mesagne trova il vantaggio, ma non chiedetegli come. Mummolo
riceve palla centralmente ma controlla male. La sfera, allora, sembra
essere facile preda di Rana che però rinvia con i piedi colpendo
proprio il giocatore mesagnese. Ne nasce un rimpallo che premia
l’attaccante brindisino, già a segno con una doppietta all’andata.
Al
4′, però, è già pareggio. Terrone sguscia via sulla sinistra,
entra in area e mette al centro dove Modesto scarica sotto la
traversa il suo primo gol in Campionato. Il capitano neroverde non
segnava dal 18 aprile dell’anno scorso, Bitonto-Ascoli Satriano 5-2,
e questa stagione aveva bucato la rete soltanto in Coppa Italia
contro il Bisceglie.
Il
Bitonto capisce che è momento sì, inizia a stazionare con più
frequenza vicino all’area mesagnese, ma in realtà Muscato non è mai
impegnato. Diversamente da Rana, che chiude lo specchio di porta a
Mummolo, imbeccato da uno svarione di Rubini.
Alla
mezz’ora, invece, è Tedesco a dilapidare malamente un’azione
gagliarda e insistita
di Lezcano, mentre Terrone, poco dopo, decide di imitare Diego
Armando Maradona, segnando di mano da calcio d’angolo. Per sua
sfortuna, però, l’arbitro è attento e annulla. È Cannone, invece,
a fallire clamorosamente la palla del sorpasso al minuto 40: cross
dalla sinistra di Bonasia, sponda di Tedesco verso il centro
dell’area, dove però il giovane tranese, senza avversari, in
sforbiciata manda alle stelle.
Non
è fortunato neanche in pieno recupero, quando il suo bel colpo di
testa in tuffo su imbeccata di Barone è troppo centrale.
Poi
più nulla, se non l’abbraccio dei tifosi sotto la tribuna. Il
Mesagne, invece, esulta come se avesse vinto una Coppa Campioni.
Con
il 12esimo pareggio stagionale, il Bitonto sale a 36 punti in
classifica, garanzia di salvezza ma non di tranquillità assoluta. Per
questo, domenica, in casa del fanalino di coda Grottaglie, si devono
portare a casa i tre punti e i ramoscelli d’ulivo.
Le
pagelle.Rana 4,5; Barone 6,5, Campanella 7, Rubini 6-, Bonasia 6,5; Modesto
6,5, Lezcano 6 (Stella sv), De Santis 5,5; Cannone 6, Terrone
7 (una partita da gran leone la sua. È sfortunato quando centra il
palo, ma è dai suoi piedi che nasce l’1-1. Carico.),
Tedesco 6.
La
mossa tattica. Lo
ripetiamo. Il lavoro tattico certosino di mister Giacomo Pettinicchio
si vede sempre più. Le mosse tattiche decisive sono state
l’invenzione di Modesto e Aloisio come mezz’ala, perché permette ai
due bitontini di esprimersi al meglio e a Bonasia di trottare ancora
di più sulla fascia di competenza. Cosa che ieri ha fatto bene anche
Barone.
Anche
il recupero, sotto l’aspetto mentale, di Terrone non è affatto cosa
di poco conto.