Mentre
i neroverdi si preparano alla semifinale di Coppa Italia prevista per
oggi pomeriggio contro il Real Bat, sono arrivate le decisioni del
giudice sportivo in riferimento ai fatti di domenica contro l’U.C.
Bisceglie. E sono pesantissime, come purtroppo ci si aspettava. Ma
per fortuna nessuna squalifica del campo.
La
società è stata condannata, infatti, a pagare un’ammenda di 1500
euro perché «a
fine gara l’arbitro e un assistente restavano bloccati sul terreno di
gioco a causa della presenza di alcuni sostenitori locali e di
dirigenti locali non in distinta, che bloccavano l’accesso agli
spogliatoi. Nello stesso tempo altri sostenitori tentavano di
scavalcare la recinzione. Grazie all’intervento della forza pubblica
veniva liberato l’accesso agli spogliatoi ed, al passaggio
dell’arbitro, i menzionati dirigenti non identificati apostrofavano
il direttore di gara con frasi gravemente minacciose ed
irriguardose».
Non
è tutto perché, a quanto pare, «la
porta dello spogliatoio arbitrale veniva colpita con calci e pugni da
tifosi e tesserati non identificati ma appartenenti alla società
locale dati i colori sociali. Infine, la terna arbitrale era
costretta ad attendere ben oltre un’ora prima di poter abbandonare
l’impianto, stante la presenza di numerosi tifosi locali, e riusciva
ad allontanarsi solo grazie alla scorta organizzata dalla forza
pubblica, onde evitare contatti con i facinorosi».
Alla
pesante ammenda si aggiunge, inoltre, anche la diffida, con la
minaccia «di
sanzioni più gravi al ripetersi di tali episodi».
Durissime
anche le squalifiche inflitte ai tre giocatori espulsi nella
concitata sfida di domenica. Giuseppe Sangirardi, infatti, dovrà
saltare ben quattro partite (Andria, Giovinazzo, Cellamare e Real
Bat) e tornerà a disposizione di mister Muzio di Venere per la
trasferta di Lucera, il 16 marzo. Secondo il giudice sportivo,
infatti, Sangirardi «con
fare minaccioso strattonava il direttore di gara spingendolo e
bloccandogli la mano al fine di estrarre il cartellino rosso». Non
è andata meglio al capitano Vincenzo Modesto, appiedato per ben tre
turni perchè «teneva
comportamento minaccioso nei confronti di un assistente dell’arbitro
che tentava di colpire senza riuscirvi per l’intervento del direttore
di gara».
“Sorride”,
si fa per dire, Nicola Roselli, che resterza forzatamente ai box“soltanto” per due turni, e quindi sarà a disposizione per il
big match contro il Cellamare del 2 marzo.
La
mazzata non è andata giù alla dirigenza neroverde, che ha già
annunciato che presenterà ricorso.