Sulla
carta non dovrebbe esserci partita perché, loro, gli avversari,
stanno andando a mille.
Sono
reduci da cinque vittorie consecutive (tra cui quella in casa della
capolista Francavilla), di cui ben tre senza subire reti. È la
squadra che ha fatto più punti di tutti nel girone di ritorno. Ha
raggiunto con una velocità forsennata la zona playoff, attestandosi
al quinto posto in classifica.
Us
Bitonto – Casarano, insomma, sembra una partita già segnata in
partenza.
Già,
sembra. Ed è proprio questo il punto.
I
neroverdi non staranno a guardare. D’altronde, a tre partite dalla
conclusione, non se lo possono proprio permettere.
C’è
una sconfitta amara da mandare giù, quella di domenica scorsa a
Nardò, dove con un primo tempo un po’ più coraggioso il punto
poteva essere cosa buona e giusta.
C’è
un trend negativo da invertire, con quattro sconfitte nelle ultime
sei partite, che ha complicato un pelino la marcia verso la salvezza.
C’è,
appunto, una permanenza in Eccellenza da conquistare, l’obiettivo
numero uno della stagione. E che, con i tre punti di oggi, sarebbe
praticamente cosa certa.
«Sappiamo
che sarà una battaglia – sottolinea Nando Terrone – ma lo sarà anche per loro. Vincere oggi
significherebbe salvezza praticamente sicura che renderebbe
ininfluenti le prossime due partite».
Già,
perché buttando un occhio alla classifica, ci si accorge come l’Us
Bitonto è 10° con 31 punti all’attivo, ipoteticamente +4 sulla zona
playout, ma soprattutto con un bottino di 12 punti sulla Pro Italia
Galatina, penultima ma con una gara in meno, più che sufficiente per
evitare la lotteria del post stagione regolare.
Il
regolamento, infatti, parla chiaro: «Se
il distacco fra la quint’ultima e la penultima o fra la terz’ultima e
quart’ultima è pari o superiore a 7 punti, le peggio
classificate retrocedono direttamente al campionato inferiore senza
la disputa della gara unica».
I
tre punti contro i salentini, allora, sarebbero cosa assai gradita. E
non impossibili, anche senza Modesto, Sangirardi e Piperis.
«Nardò?
È già dimenticata – prosegue
il bomber neroverde – perché
ogni partita fa storia a sé. Certo non siamo entrati in campo
determinati e concentrati come dovevamo».
La
sfida di oggi pomeriggio – inizio alle 16 e diretta dal signor
Carlo Palmisano di Taranto – profuma anche di storia e di ricordi.
Quelli di Tonio Toma, adesso allenatore del Casarano, ma che nei
primi anni ’80 ha deliziato il pubblico neroverde con le sue
giocate da fantasista. E, a proposito di grandi numeri, memorabile
resta la sua rete – serpentina micidiale in mezzo alle tante belle
statuine dei difensori dell’Agropoli – quando militava nel Matino.
Dopo la segnatura, anche l’allenatore avversario, si alza dalla
panchina per stringergli la mano. Correva il Campionato 1991-92.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Toma si fa notare anche in
panchina. Come vice di Antonio Conte prima al Bari, poi ad Avellino e
infine alla nazionale italiana. Fino a ottobre, quando poi accetta la
panchina del Casarano.