Gigante
prima e Puglia dopo. E per l’Us Bitonto contro la corazzata Casarano
c’è poco da fare.
Ancora
una trasferta salentina amara per i neroverdi, che cedono il passo
(2-0) ai rossoblu di mister Toma, che in un colpo solo ritrovano
sorriso, vittoria (erano reduci da ben tre sconfitte consecutive) e
quarto posto in classifica.
Per
Modesto e compagni, purtroppo, i leccesi visti ieri sono stati
davvero lontani parenti di quelli (non) ammirati nelle ultime uscite,
frutto anche di una prima settimana di mercato che ha portato in dote
a una squadra già quadrata gente come Di Rito e Amato dall’Altamura
e Gigante dal Gallipoli.
È una
sconfitta meritata per i leoncelli, che subito in svantaggio
(marcatura subita da una rimessa laterale, grave contro certi
squadroni esperti), non hanno quasi mai impensierito Foiera e in più
di un’occasione si sono esposti al contropiede dei padroni di casa.
C’è
un dettaglio non da poco, però: i neroverdi sono scesi in campo
senza De Santis, Cannone e Pignatta, tre pedine fondamentali nel
gioco di Francesco Modesto, e dal 1′ della ripresa hanno dovuto
affidarsi a Pagone, classe ’98 e “prestato” dalla Juniores. Certo
non può essere una giustificazione, ma per una squadra che non
eccelle in qualità è davvero troppo.
Il neo
arrivato Manzari, invece, è apparso voglioso, determinato, si è
sacrificato molto, ma non ha avuto molte palle giocabili.
Troppo
presto per dare un giudizio.
La
partita. Tra
squalifiche e infortuni, mister Modesto/Barbone si affida a Rana,
Barone Arcangelo, Campanella, Rubini, Bonasia; Martellotta, Fumarola;
Valerio, Modesto, Terrone; Manzari.
Pronti
via e per il Bitonto si mette subito male. Al 9′, infatti, dagli
sviluppi di un fallo laterale, il neo acquisto Gigante calcia in
corsa in area e non lascia scampo a Rana, che solo qualche minuto
prima era stato bravo a respingere su Di Rito.
Il
copione della partita cambia di colpo, allora: gli ospiti cercano di
pungere in avanti, ma a parte un colpo di testa di Campanella e un
tiro fuori di Modesto, combinano poco. Il Casarano, invece, agisce di
rimessa provando a sfruttare gli spazi concessi soprattutto sugli
esterni. Il sussulto più grande arriva al 43′, allorché Tedesco
calcia a botta sicura, Rana tocca ma sulla linea è fondamentale
l’intervento di Bonasia a sbrogliare la matassa.
Nella
ripresa, il copione non cambia. Di Rito tenta più volte la via del
gol, ma a riuscirci è Puglia, che al 16′ realizza con un gran tiro
da fuori.
È
il 2-0 che chiude il match. E che fa incassare al Bitonto la quarta
sconfitta nelle ultime cinque partite, la terza consecutiva in
trasferta.
Ko
che fa restare i neroverdi nelle sabbie mobili della classifica. Ora
sono sest’ultimi (Bitonto
18 punti, Taranto
17, Otranto 16, Leverano 14, Castellaneta 12, Grottaglie 8), un punto
sopra la zona playout.
Incredibile.
I piani a inizio stagione erano davvero altri
Ma
tant’è. Ora c’è da rimboccarsi le maniche, lavorare a testa bassa,
remare tutti dalla stessa parte e aspettarsi qualche altro arrivo
(c’è pure il ritorno di Vito Vitucci) nel mercato invernale.
Domenica,
frattanto, sfida che profuma di storia e amarcord: al “Città degli
Ulivi” arriva il Barletta dell’ex Massimo Pizzulli, terza forza del
Campionato.