Dopo Bitonto-Novoli, ennesima gara sottotono e da buttare del girone di ritorno dei neroverdi (15 punti in 11 partite), la prima domanda da porsi è quella più preoccupante: che fine ha fatto la banda di mister Girolamo Zinfollino?
Già, perché al di là dei numeri (implacabili come macigni, perché dicono cinque partite senza vittorie, terzo pareggio consecutivo, una rete fatta in 5 gare, e sempre più giù in Classifica), sono le prestazioni che fanno preoccupare.
Avetrana e Gallipoli a parte (il Galatina, scusateci, ma non fa testo), infatti, è da tre mesi che i leoncelli stanno mostrando una preoccupante involuzione nel gioco. Che si dimostra sempre macchinoso, prevedibile, costantemente in difficoltà nel far girare la sfera con velocità, poco prolifico sulle fasce, e ancor meno pungente lì davanti, laddove conta esserlo davvero. Per carità, non dimentichiamo i tanti infortuni capitati, soprattutto dal giro di boa in poi, ma è evidente anche che non pochi uomini chiave siano un po’ fuori forma. Moscelli e Terrevoli su tutti.
Il secondo quesito è quello più difficile nella risposta. Non dimenticando mai quale è stato lo “start” di luglio e quali erano gli obiettivi, ci si chiede: ma il vero Bitonto è quello visto da settembre a dicembre, o quello da gennaio a marzo? Forse, quest’ultimo, perché mostra i suoi limiti tecnici, ben oscurati quando si andava a tutta birra e si vinceva.
E, poi, ancora? Ma siamo sicuri che le 15 reti al Galatina abbiano fatto bene alla più vecchia compagine calcistica cittadina?
E ieri pomeriggio, al “Città degli Ulivi”, il Bitonto ha perso altri due punti, che potrebbero essere decisivi per la volata playoff.
Contro un Novoli per nulla irresistibile, e penultima forza del Campionato, che già all’andata ha costretto Modesto e compagni al punticino (e l’anno scorso, sempre in casa neroverde, ha tolto i due punti chiave per andare direttamente in serie D senza passare dai playoff, sempre dopo un 1-1), i leoncelli devono soltanto mordersi le mano. Dopo un primo tempo sottotono e sonnolento con troppi sbadigli ma chiuso comunque in vantaggio, compiono l’errore di non chiudere il match a principio di ripresa e poi di adagiarsi un po’ troppo, subendo la rete ospite a un quarto d’ora dalla fine. Quando era tanto tardi per riportarsi in vantaggio.
È un 1-1 che profuma di tanta tristezza e di sconfitta. E le responsabilità non sono difficili da capire a chi attribuirle…
La partita. Per riassaporare il sapore dei tre punti, il Bitonto schiera la miglior formazione possibile, al netto di acciacchi e infortuni: Addario; Pagone, Camasta, Elia; Terrevoli, Caprioli, Piperis, Bonasia; Modesto, Moscelli; Terrone.
L’inizio di match è compassato da parte del Bitonto, che fa fatica a rendersi pericoloso. Attorno al 20′, però, due sussulti: una bella incursione di Bonasia (ieri il migliore in assoluto, un continuo su e giù sulla fascia) sulla corsia di sinistra, cioccolatino in mezzo ma né Terrone né Terrevoli si fanno trovare pronti all’appuntamento con la rete, e il tiro di Caprioli sul quale Melissano non fa troppa fatica.
Poi ci si riaddormenta, e la sveglia risuona al 40′, con Elia che però tira in bocca al portiere una punizione di Moscelli. Due minuti, dopo, però, arriva la sassata potente e precisa da fuori area di Modesto, sulla quale nulla può l’estremo difensore salentino. Terzo centro in Campionato per il capitano neroverde, e Bitonto che torna a festeggiare una rete dopo oltre 410′ di astinenza.
All’intervallo è 1-0. A debutto di ripresa, ecco il momento migliore dei neroverdi, sospinti sempre da un Bonasia immarcabile e instancabile. Dopo 22” scodella sul secondo palo, dove Terrevoli evita di segnare. Grave l’errore del furetto classe 2000, ieri impalpabile, mai in partita ma anche cercato poco dai compagni. Al 9′, poi, un elegante triangolo Moscelli-Terrone-Moscelli, lancia il fantasista davanti al portiere, ma si spreca tutto malamente.
I padroni di casa si siedono un po’, controllano la situazione senza offendere più di tanto, anche perché il Novoli non è morto, ma neanche tanto vivo da far pensare al peggio. Non distanti dalla mezz’ora, dapprima ci prova Piperis da fuori esaltando i riflessi di Melissano, e sul capovolgimento di fronte arriva il pareggio ospite con Martena, in campo da qualche minuto, che rende vano anche il miracolo di Addario di qualche secondo prima.
É, incredibilmente, tutto da rifare. Ma non c’è modo, perché i rossoblu alzano sempre più una linea Maginot contro cui c’è poco da fare.
L’unico a provarci, in pienissimo recupero, è Manzari, mentre De Santis subisce una delle espulsioni più rapide (e sciocche) della sua eccellente carriera.
Forse l’emblema di un Bitonto che sembra un personaggio in cerca di autore…
Si spera di ritrovarlo già giovedì, nella non semplice trasferta di Vieste, anche per salvare una zona playoff che comincia davvero a scricchiolare.
Le pagelle. Addario 6; Pagone 6, Camasta 6,5, Elia 6; Terrevoli 5, Caprioli 5,5 (De Santis 4), Piperis 6, Bonasia 7 (una gara gagliarda e condotta con il turbo dal 1′ al 90′. Corridore); Moscelli 4,5 (Manzari sv), Modesto 7, Terrone 5 (Sisalli sv)