Finisce
come doveva. Con l’U.S. Bitonto che
festeggia il ritorno (adesso si attende il ripescaggio) in Promozione assieme ai 500 tifosi
accorsi al “Città degli Ulivi”. Finisce come doveva perchè la “finale del contrabbando” non doveva
esserci. Perché i neroverdi la Promozione l’hanno pianificata in estate,
conquistata durante la stagione regolare, certificata nella finale di ieri.
Termina 3 – 1 l’ultimo atto del campionato di
prima Categoria. Il Bitonto batte nettamente il Real Gioia ed esulta per il probabile ritorno nel calcio che conta,
lasciando l’anonimato dove è caduto tre anni fa.
La partita
è andata come doveva. Come se ne sono viste tante all’ombra dell’olivo.
Sospinti da un De Palo versione uomo
– assist, Roselli e compagni hanno
risolto la pratica con un primo tempo di grande sostanza, corsa, voglia di
vincere. Troppo più forti rispetto agli avversari. Che, praticamente assenti,
recriminano per un colossale gol fallito dopo 10′ e sul punteggio di 0 – 0.
Privo di
Ruggero infortunato, mister D’Addabbosceglie il 3-4-1-2 per l’ultima
dell’anno. Vitucci; Ragone, Papeo,
Zaccaro; Roselli, Sangirardi, Milella, Piperis; De Palo; Terrone, Modesto.
Padroni di casa subito aggressivi, e pericolosi con De Palo e Terrone. Al 10′,
però, è il Gioia ad andare vicinissimo alla marcatura: azione insistita di
Tabaglio in contropiede, che serve tutto solo Ferri davanti a Vitucci. Il
numero 10′ gioiese però alza clamorosamente la palla che si spegne a lato. Tre
minuti dopo il Bitonto passa: azione d’angolo dalla sinistra, cross sul secondo
palo di Roselli per l’accorrente Papeo che di testa supera in pallonetto Portoghese. È l’1 – 0. Seconda marcatura stagionale per il difensore barese. Tempo due giri di orologio è arriva subito il
raddoppio. La palla corre sull’asse Modesto – De Palo, assist a centro area per Terrone e sfera nel sacco. 21°
centro per il bomber neroverde, vero uomo in più dell’armata bitontina.
Sul 2 – 0 la vicecapolista continua a fare
la partita, e nell’ordine ci provano Modesto, Sangirardi (bella nell’occasione
la gran giocata di Modesto), Piperis (gran botta da fuori, Portoghese in
angolo), Terrone (tiro centrale dopo azione personale). Al 39′ ecco il tris. Contropiede impostato da Sangirardi per
l’accorrente De Palo, palla a Modesto che con un diagonale rasoterra non
fallisce. 17° squillo per il fantasista nostrano, tornato a segnare dopo quasi
due mesi di digiuno. Si va al cambio di
campo sul 3 – 0.
Nella
ripresa, c’è poco da raccontare. I tifosi, davvero encomiabili, iniziano a
festeggiare e lo fanno anche con il sindaco
Abbaticchio (presente anche l’assessore allo Sport Domenico Nacci), per una domenica ultras aggiuntivo. Sul campo,
invece, accade poco. Un paio di occasioni per Terrone e Modesto. Le solite
sostituzioni. Il gol del Gioia al 35′di Orfino con un bel tiro da fuori
su schema da calcio d’angolo. La bella parata di Portoghese su botta
ravvicinata di Modesto al 39′. Ma tant’è. Alle 18.30 arriva il fischio finale.
Classica invasione di campo alla ricerca delle magliette. Mister D’Addabbo
portato in trionfo dai suoi. Tifosi che cantano e fanno festa. Che prosegue
anche negli spogliatoi. Giustizia (sportiva) è fatta.
Il primo ad
esultare è proprio Gino D’Addabbo,
secondo il quale «i ragazzi si sono presi quello che gli è stato tolto. Il
mio futuro lo decideremo insieme agli amici, ma certamente sarò ancora grande
protagonista con questa squadra».
Bagnato ma
contento anche il vicepresidente Vincenzo
Cariello, convinto che «questa Promozione si poteva portare prima a
casa, ma abbiamo trovato davanti a noi un grande Modugno». «Ora pensiamo a
festeggiare, ma per il futuro faremo grandi cose con gran parte di questi
giocatori», sottolinea Cariello.
Il patron Noviello, invece, aspetta
l’arrivo di nuovi imprenditori che lo aiutino nel portare avanti la squadra.
Dice addio
al Bitonto, invece, il direttore sportivo Pier
Francesco Santoruvo, uno dei grandi “artefici” (assieme ad Antonio Gala e
Marco Pizzulli) della terza promozione in tre anni dei neroverdi. «Siamo
ripartiti da zero e, nonostante le difficoltà e le critiche, siamo risaliti e
abbiamo lasciato alle spalle la polvere. Ringrazio davvero tutti, il
presidente, il vicepresidente, Morgese, e coloro che ci hanno aiutato in questi
anni difficili. Rimpianti? Soltanto quello di aver avuto concreto aiuto dal Comune
soltanto da gennaio in poi».
Gioia anche
nelle parole di Nando Terrone. «E’
stata una stagione esaltante, e purtroppo alla fine quello dei play- off era
l’unico obiettivo che potevamo ottenere. Ci siamo ricompattati e lo abbiamo
portato a casa. Io qui sto bene, e mi piacerebbe rimanerci».