In Bitonto-Otranto, terz’ultimo appuntamento di una Eccellenza pugliese da thriller e da cuori forti, sono stati due gli ingredienti che gli spettatori del “Città degli Ulivi” hanno assaporato.
Il primo si chiama cuore. Quello immenso neroverde, tornato a fare capolino nella banda di Girolamo Zinfollino dopo un periodo di assenza, ma che ha albergato dall’incipit della stagione.
Cuore tirato fuori soprattutto nel secondo tempo, quando le maglie salentine si sono strette ancora di più per portare a casa la pagnotta e il punto, e ancora di più dopo l’inferiorità numerica. E non è un caso che la capocciata vincente di Manzari sia arrivata in 10 contro 11.
Diciamo la verità, infatti. I tre pesantissimi punti di ieri pomeriggio sono tutto anima e polmoni, perché sono emerse le solite e notorie difficoltà. Gioco lento, macchinoso e prevedibile, mancanza di qualità soprattutto a centrocampo, uomini chiave ancora fuori dal gioco (Moscelli), fasce laterali usate a tratti.
Ma lo abbiamo detto altre volte. Ieri era l’essenziale che contava.
Il secondo ingrediente è la rete di Gennaro Manzari. Bella per la modalità (bravissimi tutti, Rana, Sisalli e il condor barese). Preziosa perché consegna ai neroverdi tre punti di platino, dopo un lungo periodo di buio e crisi (chissà se è finito?) che ha rovinato un Campionato da 10 in pagella. Importante anche per il centravanti, fermo per circa un mese e rientrato ieri a pieno regime.
Significato di tutto? Il Bitonto ha vinto meritatamente. Ha cercato, con i suoi limiti, il successo per tutti i 90′, ha sbagliato alcune ghiotte occasioni, non si è disunito dopo il rosso a De Santis – espulso anche a Otranto, all’andata – e non ha sofferto quasi mai gli argomenti offensivi odruntini.
Con questo successo, Modesto e compagni riassaporano l’odore della vittoria dopo quasi due mesi (Bitonto-Galatina 15-1, 11 febbraio), sette partite di digiuno, e quattro punti raccolti. Si sale a 48 punti in Classifica, si resta al quinto posto – ultimo per accedere ai playoff – e si respinge, almeno per il momento, l’assalto dei cugini dell’Omnia.
Domenica prossima, penultimo turno, potrebbe essere quello decisivo. Trasferta insidiosissima in casa del Casarano, terza forza della serie A pugliese. Si potrebbe scrivere il destino di una stagione.
La partita. Al rientro dopo la sosta di Pasqua, i neroverdi devono fare a meno degli squalificati Bonasia, Elia e Antonacci, riabbracciano dal 1′ Rana e Manzari, rispolverano Aprile in difesa.
Il primo tempo non brilla per emozioni e intensità. Il Bitonto ci prova come può, ma è la squadra del vorrei ma non riesco perché, fatta eccezione per un tentativo di Sisalli al 6′ (alto da ottima posizione seppur un po’ defilata), la botta di Rana da fuori al 26′ e alla mezz’ora, sugli spalti ci si annoia abbastanza ci si chiede come mai il direttore di gara, Lopez di Bari, non assegni due penalty ai padroni di casa abbastanza netti, e si applaude alla respinta di piedi di Addario sul tentativo di Mancarella.
La ripresa si apre subito con due tentativi di Piperis e Manzari, entrambi da calcio d’angolo, ma l’episodio chiave accade al 20′. De Santis, già ammonito, si fa cacciare anzitempo dal campo, ma il Bitonto non ne soffre. Anzi, produce il massimo sforzo ed è premiato.
Al 25′ è Sisalli a tirare in bocca al portiere in uscita, ma poi c’è il minuto 33: Rana prende palla sulla destra, la sciabola dall’altra parte dove c’è Sisalli. L’ex tranese è bravissimo a scodellarla in mezzo dove Manzari di testa non lascia scampo a Caroppo. Undicesimo squillo in Campionato per il Condor, sempre più indispensabile per la banda neroverde.
E, ai titoli di coda, Terrevoli potrebbe concedere il bis, ma è poco freddo e lucido davanti all’estremo difensore salentino.
Le pagelle. Addario 6,5; Aprile 6 (Piperis 6), Camasta 7, Pagone 6+, Terrevoli 5,5, Giangaspero sv (Marcellino 6), De Santis 5, Sisalli 6, Moscelli 5 (Modesto sv), Manzari 6,5 (Terrone sv), Rana 7 – rientra alla grande l’ex attaccante di Bari, Altamura e Barletta. Sempre mobile e pericoloso. Prezioso. –, Caprioli sv.