È stato inaugurato ieri, a Molfetta, in via Dante, l’Archivio Finocchiaro, un ambiente polifunzionale che conserverà l’intero archivio documentario e fotografico del politico molfettese Beniamino Finocchiaro, esponente del Partito Socialista Italiano, che, dal 1975 al 1983, fu sindaco della città e, dal 1970 al 1971, fu presidente del consiglio regionale ed ebbe un ruolo chiave nella stesura dello statuto regionale pugliese. Deputato nella IV Legislatura (1963-1968), fu anche presidente della Rai, dal 1975 al 1977.
Finocchiaro scomparve nel 2003, manifestando, insieme alla moglie Elena, la volontà di destinare quel vasto archivio di documenti, libri, fotografie e tanto altro alla promozione di attività culturali e di impegno civico, per proseguire l’esempio di un altro grande politico e intellettuale molfettese, Gaetano Salvemini.
Ed è per questo che, proprio lì dove il politico visse, insieme alla moglie, è nato l’archivio Finocchiaro. Per mettere quel vasto materiale a disposizione di tutti, specialmente dei giovani. Nasce per creare uno spazio dedicato allo studio e alla ricerca, un presidio di cultura e memoria, oltre che per ospitare riunioni e conferenze.
All’inaugurazione ha partecipato anche Claudio Martelli, ex ministro socialista di Grazia e Giustizia. Per l’occasione, sono state anche consegnate le borse di studio Elena e Beniamino Finocchiaro ai vincitori dell’apposito bando riservato a studenti universitari e delle scuole superiori.
Tra i vincitori, il bitontino Vincenzo Demichele, ricercatore Uniba della Fondazione Gramsci. Tra gli altri, i liceali molfettesi Gabriella De Trizio, Giovanni Palombella, Anna Maria Turturro, Anna Gaia De Palma, Daniele Anaclerio, Eliana Minervini e Gianluca Sgobba.