Nessun licenziamento ma lacrime e
sangue sullo stipendio e sulla turnazione lavorativa. E’ l’accordo uscito
nell’ultimo incontro tra la Bridgestone e i sindacati tenutosi nella
sede di Confindustria Bari. Accordo che sembra dare un po’ più di sereno allo
stabilimento modugnese.
Secondo quanto si apprende e
secondo quanto rivelato da alcuni organi di stampa, l’azienda giapponese si
sarebbe presentata al tavolo con due proposte. La prima, un po’ più dura,
prevedeva una rotazione per cinque giorni a settimana con turni da otto ore ma
con 120 operai da lasciare a casa per un periodo indecifrato di tempo. La
seconda, accettata dai sindacati, si basava su una turnazione di 6 ore sempre
per cinque giorni a settimana, e su una cassa integrazione più sostenibile per
tutti.
L’accordo, allora, salva i 950
operai che rischiavano il posto di lavoro, ma fa pagare prezzi altissimi sugli
stipendi. Salvare tutti gli operai, infatti, significa una decurtazione del
salario di 400 euro mensili (da 1700 euro si passa a 1300 euro). Un’altra
certezza è che l’azienda nipponica taglierà la produzione, perchè se adesso
produce 4,5 milioni di pneumatici all’anno, ne produrrà la metà a partire
dall’anno prossimo, per poi arrivare a 3 milioni e mezzo nel 2016.
Contemporaneamente scenderà anche la produzione di pneumatici premium, con
circa 300 mila coperture che resteranno a Bari, mentre le altre passeranno
sotto il marchio Firestone e Dayton.
Moderatamente soddisfatti i
sindacati, che comunque devono ingoiare il rospo degli stipendi. «La scelta
che stiamo costruendo non è certamente la migliore, ma è l’unica che ci
permette di salvare l’azienda e i posti di lavoro – afferma Giuseppe
Altamura, segretario generale della Filctem Cgil – anche perchè non dobbiamo
dimenticarci dalla condizione dalla quale partivamo il 4 marzo scorso».
Quel giorno, infatti, in
videoconferenza i vertici comunicavano che l’azienda avrebbe chiuso i battenti
nel 2014 mettendo sulla strada oltre 1000 operai, tra diretti ed esterni. Da
allora, molteplici vertici, minacce di boicottaggio annunciate dal presidente
della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dal sindaco di Bari, Michele
Emiliano, numerosi incontri istituzionali.
Un altro incontro tra azienda e
sindacati è previsto martedì prossimo, 16 luglio.