Tutto un mistero.
Quel che è celato desta sempre tanta curiosità.
E io, che di curiosità ne ho tantissima, ieri mattina –
sole cocente, manco fosse agosto – mi sono incamminata tra i vicoli del centro
storico sbucando sulla piazza antistante il Liceo classico “Sylos”.
Tanti gli addetti a lavoro: telecamere, fotocamere all’opera
e l’urlo inconfondibile “Ciack,
motore, azione!”.
Tra i volti abbiamo riconosciuto quello del regista Dario Acocella e della
concittadina – e congiunta – Bianca Guaccero (emmò che ormai si son sposati, basta con la polemica: alla fine rendono sempre
omaggio alle bellezze bitontine).
La produzione è di “Fanfara Film”.
I movimenti pochissimi ma abbiamo cercato di trarre
qualcosa, vista la scaramanzia di tutti nel non voler raccontar nulla, prima
della conferenza di presentazione, che pare, avrà luogo domani.
Bambini che impersonano adulti e adulti che tornano
bambini.
Mano nella mano accompagnati a scuola, rimproverati
dalla suora all’ingresso – una bimba graziosissima – per il ritardo.
Docenti in giacca e cravatta che arrivano sfreccianti
sugli skate piccoli bimbi profumati di dopobarba con la ventiquattrore.
Un mondo che pare ribaltato, metafora della società
stessa. L’esigenza, forse, è quella di guardare il mondo attraverso la
spontaneità di un bambino, la sua voglia di chiudere la manina attorno ad un
dito quando è ancora in fasce, stringendo e custodendo i sogni che serba nel
cuore.
Forse il vero cortometraggio l’ho vissuto io in quei
pochi attimi di divagazione.
Chissà se ci siamo andati vicini? Come disse un tale: “vi faremo sapere”.
Le riprese continueranno oggi a Giovinazzo.