Chissà che periodo è quello che stiamo vivendo. Giorni di limbale sospensione, in cui tutto sembra disperatamente aggrappato al nulla. Hanno coniato l’espressione distanziamento sociale perché si vuole che tutti siano lontani. E così si spengono vite senza una carezza, un abbraccio, un fiato purchessia. E il virus della gelida indifferenza miete più vittime di quel che si possa immaginare. Ma ci sono notizie che azzerano qualsiasi metro e 80 centimetri e colpiscono direttamente il cuore di chi le ascolta. E ti sembra di scarpinare sempre più solo in una spoon river di galantuomini. È come se anche dal cielo qualcuno avesse subodorato che l’umanità, afflitta da troppi problemi, stia facendo incetta di angeli per mettersi al sicuro. È volato via, questa mattina, all’alba, il dottor Michele Cacace. Ed è stato come se il primo vagito del giorno fosse già il segno lucente del suo sorriso. Perché, sì, questo autentico pioniere della radiologia bitontina, stimato e apprezzato da tanti, ti colpiva soprattutto per il garbo e la giovialità. Fedele al giuramento ippocrateo, sapeva che chi si rivolgeva aveva un acciacco e cercava una speranza. Ragion per cui una mano tesa ed uno sguardo buono poteva lenire il dolore ben prima dell’esito di una lastra. Ed un uomo dal cuore grande non poteva non amare con una passione antica la pirotecnica moglie, colta, simpatica e pur rigorosa prof, le splendide figlie Letizia e Annalisa, e il talentuoso figlio Enrico. Il dottore, poi, non si era mica fermato davanti all’evolversi sempre più vertiginoso della materia scientifica e, anzi, si era tenuto agevolmente, e sempre col suo stile inconfondibile, al passo coi tempi, accettando la sfida di un nuovo poliambulatorio organizzatissimo e all’avanguardia. Dove era divenuto subito un indiscutibile punto di riferimento.Poi, in pochi mesi, improvviso il maglio sul petto di chi lo amava. Meglio, lo ama e lo amerà per sempre. La stagione delle lacrime, almeno quelle visibili, finirà. Resteranno gli scrosci rugosi dentro l’anima e, infine, sorgerà timido e forte un sorriso. Quel lume darà calore alla ferita. Sarà il sorriso di Michele che si dipingerà sul cuore di chi lo ama…