La “Cavalleria
Rusticana” di Pietro Mascagni ha chiuso ieri la dodicesima edizione del Bitonto Opera
Festival, evento che, ormai da tanti anni, è un appuntamento fisso dell’estate bitontina.
Con la regia di Vito Cesaro e le coreografie di Marina Ansalone, è andata in scena, sotto il cielo
stellato del bellissimo Anfiteatro Naturale di Lama Balice, l’opera più nota del compositore livornese,
ambientata in un paesino della Sicilia di fine ‘800 e composta per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma
il 17 maggio 1890.
Una storia di amore e morte, in unico atto, che vede protagonista
il giovane Turiddu, interpretato con maestria dal tenore spagnolo Ignacio Encinas,
innamorato di Lola (Teresa Tassiello). Ma, al ritorno dal servizio di leva,
scopre che la sua amata è
ormai sposata con Alfio (Ettore Nova). Corteggia, dunque, Santuzza (Cristina
Martufi), ma l’amore per Lola continua in segreto, finchè Alfio non viene a
saperlo. Il desiderio di lavare col sangue l’onore oltraggiato porterà ad un
duello che si concluderà con la morte del protagonista, che prima dell’epilogo,
chiederà alla madre Lucia (Daniela Iliuta) di prendersi cura di Santuzza.
Hanno
accompagnato gli interpreti il Coro Lirico Giovanile “Città di Bitonto”, diretto daAnna Lacassia, e l’Orchestra del Bitonto Opera Festival, guidata dal maestroLeonardo Quadrini, che hanno anche eseguito, prima dell’opera, alcune delle più
celebri arie tratte.
Ad aprire lo
spettacolo, invece, il ricordo di Francesco Panzarino, l’operaio bitontino
morto mentre era al lavoro in un cantiere a Santa Maria di Leuca.