Le braccia di Noureddine El Moudden hanno sempre avuto il potere di cambiare le sorti di una partita di pallavolo.
Lo sa bene la Volley Bitonto che grazie agli attacchi dell’opposto, ex nazionale del Marocco, ha persino conquistato la Coppa Puglia. E che, negli ultimi anni, ha subito non poco le sue tremende giocate provenire dall’altra parte del campo.
Noureddine, infatti, a 51 anni riesce ancora a far tremare i palazzetti e le palestre di tutta la Puglia e a decidere le gare del campionato di serie C maschile.
Domenica, però, le sue braccia sono riuscite addirittura a restituire la vita ad una bambina di soli 3 anni.
È stato infatti proprio Noureddine El Moudden a salvare la piccola che qualche giorno fa ha rischiato l’annegamento nella piscina dell’Acquapark di Japigia.
Nella giornata d’inaugurazione stagionale, il parco barese era strapieno, ma al pallavolista, responsabile dei bagnini della struttura, sono bastati pochi secondi per notare la bimba sott’acqua e capire che era in difficoltà. Tuffatosi in piscina, ha subito recuperato la piccola, già cianotica, ed è corso in infermeria dove, grazie alla respirazione bocca a bocca, ha ripreso a respirare.
E dire che Noureddine quel giorno non doveva neanche essere lì. Come spiegato dallo stesso a “Il Quotidiano Italiano”, il marocchino di religione musulmana avrebbe dovuto osservare l’ultimo giorno di Ramadan.
Ma d’altronde “anche il lavoro è preghiera” per un padre di famiglia che deve guadagnare onestamente il pane per i propri figli.
“Era l’inaugurazione del parco e da responsabile dei bagnini non potevo mancare. Dovevo stare qua e forse è stato il destino a volere che ci fossi” ha rivelato ai microfoni del giornale barese.
“Grazie al Signore è andato tutto bene”.
E forse poco importa se trattasi di Dio, Allah, Yahweh, Geova…