Il 19 Gennaio alle ore 18.30 s’inaugura il
quinto appuntamento di Tran-siti, progetto di ri-abitazione di spazi privati/pubblici nei
luoghi di transito delle città, che ha come protagonista l’artista Fabio
Mazzola che interviene con la video installazione Azionismo Rurale, a cura di Edoardo Trisciuzzi e in collaborazione con il musicista Stefano Urkuma De
Santis.
L’evento, patrocinato dal Comune di Bitonto, in collaborazione
con il Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto- “Museo della civiltà
contadina e delle tradizioni popolari – Spazi della memoria”, è organizzato dall’associazione
culturale ArtSOB, di Lara Carbonara
e Lucrezia Naglieri.
In un testo ricognitivo del 1983 – scrive il curatore Edoardo Trisciuzzi,
Enrico Pedrini individua negli artisti antropologici l’impegno nel recuperare
«tracce e società del passato, per rivisitarne i rapporti e le connessioni che
tali società avevano con la natura, l’ambiente e le cose». Le premesse di Azionismo rurale, lavoro presentato da Fabio Mazzola a Bitonto,
vanno rintracciate nell’eredità dell’arte antropologica – tendenza sorta dalla
stagione concettuale e che in Puglia ha visto di recente le antologiche di Lino
Sivilli e di Antonio Paradiso – e in particolare nella sua ricerca di «bisogni
arcaici» (sempre con Pedrini).
Mazzola
insiste nell’indagine sui rituali e sui luoghi e approfondisce quelle che negli
studi del folklore vengono definite «relazioni contestuali» (Bauman). Tuttavia,
in questo lavoro, alla dimensione comportamentale – a cui allude la
denominazione, che rinvia agli interventi viennesi degli anni Sessanta – egli
preferisce la rappresentazione di un’assenza, immagine del residuo di una
sensibilità culturale. Nella videoinstallazione allestita all’interno della
Porta Baresana, completata nella serata inaugurale dalla sonorizzazione
“povera” del musicista Stefano Urkuma De Santis, l’artista compone uno scenario
di elementi che, nelle sue intenzioni, sono «postumi di una battaglia», brani
oggettuali di un valore quasi arcadico. All’impressione generale di distacco
emotivo e temporale contribuisce la frammentarietà dell’ambiente, costituito da
reali reperti della civiltà contadina del luogo, dalla precaria quinta
architettonica di paglia e dalla proiezione di alcuni spezzoni di docu-film di
Vittorio De Seta modulati e rimontati da Mazzola.
Azionismo rurale non
mira a documentare i costumi di una società scomparsa o ciò che ne rimane nella
memoria della collettività. Mazzola osa nel provare a smuovere un ambito
potenzialmente florido ma asservito alle logiche del superfluo e assuefatto
dall’abitudine alla resa. «La terra, l’agricoltura, la natura dispiegheranno
bellezza e forza. Tutto è già buono, va soltanto migliorato con coraggio e
decisione» dichiarava Joseph Beuys a proposito del Sud Italia. Forse Mazzola ha
piantato una delle sue settemila querce nel cuore di Bitonto.
Nella serata inaugurale,
che avrà luogo il 19 Gennaio 2014 alle ore 18,30 presso il vano della Porta Baresana, si
esibirà dal vivo Stefano Urkuma De Santis. La videoinstallazione sarà visibile
sino al 19 Febbraio 2014.
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