La pagina “LiberaMente” continua il
percorso di avvicinamento alle elezioni amministrative con l’intervista ad
Antonio Brancale, già membro del direttivo di Sinistra Ecologia e Libertà e poi coordinatore.
Domanda:
Qual e’ la sua posizione relativamente alla celebrazione delle primarie, con le
quali individuare il candidato sindaco, per un centro-sinistra unito? La
ricandidatura del sindaco uscente, per lei, era una cosa scontata?
Risposta: «Credo che ogni sindaco, dopo il primo
mandato, debba avere la possibilità, se vi è la propria volontà, di
ri-presentarsi per cercare di dare continuità al proprio progetto. Mentre,
sinceramente, non ho capito le motivazioni che hanno portato, in molti, a
bocciare le Primarie. Non dobbiamo dimenticare che le primarie sono lo
strumento di alta democrazia, ideate per non dividere. Il confronto, tra più
candidati della stessa coalizione, non deve essere considerato come una sfida
interna ma come un confronto franco e democratico, dove ognuno può schierarsi
con chi vuole senza essere tacciato come ‘nemico’. Il confronto libero è il
vero sale della democrazia».
D:
In vista delle prossime consultazioni elettorali amministrative, c’è da
aspettarsi che Sel dia vita ad un nuovo soggetto politico (Sinistra italiana,
per esempio)? E con chi?
R: «A Bitonto non
vi è, attualmente, la volontà politica di far nascere ‘Sinistra Italiana’,
tradendo così il senso iniziale che SEL, in tutti gli ambiti e in tutti questi
anni, ha sostenuto. Probabilmente in quella comunità, e nel senso vero e
proprio del partito, ci credevo solamente io. In futuro vedremo».
D: Ci può
chiarire qual e’ stato il percorso che ha portato i membri del gruppo
consigliare di Sel a votare il signor Depalma quale presidente del consiglio?
R: «Partiamo dal
presupposto che non ho partecipato e gestito direttamente le
“trattative” per eleggere il nuovo presidente del consiglio, perché
avvenute durante il periodo di transizione della segreteria di SEL. L’unico
percorso sostenuto è stato quello di condividere un nome dove confluissero i
voti dell’intera, o maggior parte, della maggioranza. Direi l’ennesimo passo
indietro fatto da SEL per il bene e per l’equilibrio della maggioranza».
D: Come avrebbe
reagito se la maggioranza di governo avesse prima indicato e poi eletto un
membro del ‘suo’ gruppo consigliare, alla carica di presidente del consiglio,
contro la sua volontà e quella della ‘sua’ segreteria?
R: «Prima di
tutto, vista l’impossibilità di dialogo con la parte avversa, avrei cercato a
tutti i costi un nome nella mia maggioranza. Poi sappiamo tutti come è andata a
finire. Tutti i Partiti che si rispettino hanno uno STATUTO, che va rispettato
e applicato. Se ciò non succede vi è un evidente problema di fondo».
D: Progresso
democratico è nata come associazione ‘trasversale’, tanto da accogliere al suo
interno sia personalità della maggioranza che personalità della minoranza, pur
dello stesso alveo del centro-sinistra. Si chiacchiera che l’associazione possa
trasformarsi in una ‘lista elettorale’, a sostegno dell’attuale primo
cittadino. Che lei sappia, ci sono delle personalità di Sel che contribuiranno
alla nascita di questa lista? Come valuta questo processo?
R: «Progresso
Democratico, ad oggi, è ancora un’associazione politico culturale.
Naturalmente, tutti abbiamo notato un affiatamento tra i due gruppi che formano
l’associazione: i ‘fuoriusciti’ del PD (che non ho capito se si siano dimessi
da tutti gli incarichi di rappresentanza che hanno nel partito, a tutti i
livelli) e i compagni di SEL. Non ho voluto, per mia volontà, parteciparvi
subito all’associazione, avvicinandomi molti mesi dopo, molto timidamente.
Hanno tutto il diritto di organizzarsi, in vista della tornata elettorale, ma
io porrei delle domande, soprattutto ai miei compagni di viaggio per molti
anni. Che orizzonte nazionale ha questa eventuale Lista Civica’? Come si pone
sugli argomenti scottanti del Paese? I ‘fuoriusciti’ del PD locale fanno parte,
quasi tutti, della ‘corrente renziana’; SEL, anche a Bitonto, è stata, ed è,
una voce critica alle politiche renziane sul lavoro, sulla scuola e si accinge
ad affrontare, in questo inverno, una sfida importante come il referendum sulla
riforma costituzionale, rimarcando il nostro ‘NO’. Come può nascere una Lista
Civica con questa grande pregiudiziale?».
D: Come mai Sel decise di disertare l’evento,
organizzato dal Pd, teso a costruire un dialogo fra tutte le forze politiche
che si riconoscono nei valori del centro-sinistra?
R: «Decidemmo di
disertare l’incontro perchè non vi erano le condizioni politiche per poter far
si che da quella sede venissero fuori altri concetti, oltre gli attacchi e
contrattacchi avvenuti nelle settimane precedenti a quell’invito».
D:
Ultimamente, sui media, tengono banco essenzialmente due questioni: il botta e
risposta fra la componente socialista e il primo cittadino, “protetto” dai suoi
fedelissimi; poi, il botta e risposta fra il consigliere Natilla e l’assessore
Daucelli. Lei che idea si è fatto?
R: «Io sono un
grande ‘tifoso’ affinché, in una colazione politica, vi sia la presenza di uno
o più Partiti. Non perché sminuisca l’importanza evidente delle Liste Civiche,
ma perché la presenza dei Partiti ‘storici’ del centro-sinistra (PSI, SEL IDV,
Rifondazione e PD) a livello locale delimitano, danno un orizzonte, danno un
‘colore’ alla coalizione stessa. Come diceva Webber “Per Partiti si debbano
intendere associazioni fondate su un’adesione libera, costituita al fine di
attribuire ai propri “capi” una posizione di potenza all’interno di
un gruppo sociale e attribuire ai propri militanti attivi possibilità per il
proseguimento di fini materiali e oggettivi”. Bisogna recuperare l’importanza e
il ruolo centrale delle Segreterie di Partito. Cosa vuol dire “Bitonto è
il mio partito”? Io farei una contro domanda: “Chi ha in tasca una
tessera di partito non può fare l’interesse della comunità”? L’autonomia
di critica e di manovra devono essere sempre garantiti ad un Partito. In questi
quattro anni vi è stato un coordinamento che ha voluto SUPERARE le Segreterie
di Partito, sgonfiare i Partiti e, in parte, hanno ottenuto il loro risultato.
Mi chiedo, è normale che nel centro-sinistra bitontino vi siano, ad oggi, solo
tre partiti (PD, PSI e Rifondazione) e che in una delle prossime coalizioni ci
sia la possibilità di non trovare Partiti? Si ha la sensazione come se il
pensiero libero che il Partito può avere dia fastidio. Per quanto riguarda
l’altra questione, le diatribe di attacchi ad personam non mi appassionano».