È tornato a far capolino in Consiglio comunale dopo mesi, e non potevano mancare scintille.
E così, ieri mattina, durante la discussione sul rendiconto di gestione 2017, l’emiciclo ha riaffrontato dopo mesi la delicata questione Società ambientale nord barese, la Sanb.
Già, delicata. Perché tale si conferma essere ancora.
Tutto parte, in realtà, dal “consiglio” che i revisori contabili del Comune hanno dato sul da farsi: dismettere la propria quota di partecipazione (leggi qui https://bit.ly/2HME2KK).
Da Palazzo Gentile, però, almeno per il momento, sono irriducibili. Quasi eroici verrebbe da dire. Rimane ancora in piedi la possibilità e la volontà di ricapitalizzare, dietro però precise condizioni.
Lo si è capito bene dalla relazione letta dal sindaco Michele Abbaticchio, che ha anche illustrato le ultime novità di un soggetto mai partito, eppure con il bilancio in perdita nel 2016 e 2017 e da mesi messo in liquidazione.
Secondo il primo cittadino, infatti, “la conclusione dei Revisori non rappresenta una novità, poiché indotta da una lettura per statica della situazione, senza il supporto di ulteriore approfondimento sulle decisioni maturate negli ultimi mesi”. Cosa è successo, quindi?
Ci sarebbe stato, quindi, un aggiornamento del Piano industriale 2014, dal quale sarebbe emerso come la gestione in house (affidamento alla Sanb, ndr) sia ancora quella più utile e conveniente per interesse pubblico, perché si creerebbero alcune economie di scala, oltre a ridurre i costi del servizio per i cittadini. Soprattutto per il Comune di Bitonto, “dove si registrano aggravi dei costi di smaltimento “. Non è tutto, perché dire addio alla Sanb significherebbe salutare anche quel finanziamento da 870mila euro derivante dalla Regione, che serve al potenziamento della raccolta differenziata.
Dal Comune, allora, si strizza ancora l’occhio a una eventuale ricapitalizzazione, ma solo a una condizione essenziale e imprescindibile: l’immediatezza dell’avvio della società. Via libera, quindi, alla ricapitalizzazione, ma purché sia accompagnata da condizioni concrete per l’avvio immediato della società e del servizio.
E, addirittura, il commissario liquidatore (Roberto Toscano, ndr) avrebbe già messo a punto un cronoprogramma di start up con tappe ben definite.
Senza dimenticare, inoltre, un altro passaggio importante: se la situazione non si dovesse sbloccare, sarà lo stesso commissario straordinario dell’Aro Ba1, Gianfranco Grandaliano, a far partire la gara, che ovviamente sarà a carattere europeo (leggi qui per maggiori dettagli https://bit.ly/2JOr98K).
Bitonto, allora, non vuole già cantare il de profundis. L’opposizione, però, è perplessa e, secondo Michele Daucelli (Insieme per la città) ciò che ha letto il primo cittadino non aggiunge nulla di nuovo a quanto non si sapesse già.
Anzi, anche grazie al segretario generale Salvatore Bonasia, va a confermare quale sarà il destino dell’Azienda servizi vari, se la Sanb dovesse vedere lo start. Si ritornerebbe a quanto stabilito nel 2015: il Comune sarà costretto a lasciare il 60 per cento delle sue quote e a metterle sul mercato.
Le maestranze, invece, non avranno rischi, perché saranno assorbiti nel nuovo soggetto.
Pasquale Castellano (Progetto comune-Viviamo la città), però, ha invitato tutti a dare maggiore attenzione all’articolo quattro della Nuova disciplina sulle Società partecipate. È stato tacciato di avere fatto un intervento inutile.