Con un lungo comunicato pubblicato su Facebook il consigliere comunale Dino Ciminiello annuncia l’uscita dal Movimento 5 Stelle e la prosecuzione dell’attività politica da indipendente nella massima assise cittadina. La notizia, che era nell’aria già da qualche tempo, è stata ufficializzata nella giornata di ieri. I pentastellati bitontini rimangono orfani di rappresentanti nell’assemblea cittadina, trovandosi nella paradossale situazione di vantare una deputata in Parlamento (Francesca Anna Ruggiero) ma nessun consigliere in città.
Nel comunicato, intitolato “Il mio impegno per Bitonto”, Ciminiello passa in rassegna i momenti più significativi della propria esperienza grillina, dalla Costituente per la redazione del programma in vista delle Amministrative 2017 alla «mutazione genetica» del M5S nazionale, snocciolando tutti i contributi e i risultati ottenuti con la casacca grillina in questo primo anno di consiliatura.
«Ho sempre considerato – esordisce nel comunicato – che il Movimento 5 Stelle rappresentasse il contenitore politico-culturale che mancava: un luogo dove condividere la propria esperienza di vita e costruire una visione della città utile ad affrontare le sfide future.
Partecipazione, democrazia, meritocrazia sono i valori che da subito ho riconosciuto nel Movimento e che mi hanno spinto ad attivarmi in prima persona.
Il percorso della Costituente del M5S Bitonto è stata un’esperienza emblematica da questo punto di vista, un esercizio di autentica democrazia che ha condotto alla scrittura di un programma politico condiviso e alla scelta dei candidati al Consiglio Comunale con metodi inclusivi, chiari e trasparenti».
Quindi Ciminiello espone le ragioni del divorzio dal movimento pentastellato: «Spesso però accade che alcune cose cambino inaspettatamente. Ed oggi per me il Movimento 5 Stelle è irriconoscibile. Già diversi mesi fa si sono manifestati i segni di una mutazione genetica che ha generato non poche perplessità, culminata con le vicende che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le ultime elezioni politiche».
«Significativi sono stati alcuni passaggi che hanno sancito questa mutazione, avvenuta senza il reale coinvolgimento dei territori e della cosiddetta “base”:
1. La scelta calata dall’alto di un Capo Politico, quando abbiamo sempre combattuto le personalizzazioni e le dinamiche dei Partiti tradizionali;
2. La creazione di una nuova associazione con modifica unilaterale dello statuto;
3. Metodo di scelta delle candidature lontanissimo dai principi originari del Movimento cui molti di noi avevano aderito, in barba alla trasparenza e alla meritocrazia;
4. Deriva verticistica delle scelte politiche dopo l’esito elettorale del 4 Marzo».
Per Ciminiello è «grave e irreparabile» «l’aver abbandonato attivisti che per anni si sono battuti nei territori per un sogno». «Eravamo consapevoli che il Movimento avesse bisogno di una trasformazione, ma tutto è avvenuto repentinamente, senza confronto, senza nessuna mediazione e nel peggiore dei modi.
Ma non ci sono solo le falle “gestionali”. Ad incidere ancora negativamente sulla frattura è intervenuta l’incoerenza tematica di un Movimento che prima si poneva dichiaratamente come forza politica anti-sistema e poi, di colpo, ha rinnegato dinanzi al Presidente Mattarella molte delle sue posizioni.
Eravamo molto lontani dai Partiti che si rinchiudevano nelle segrete stanze romane per decidere, senza possibilità di appello, le sorti dei territori ed ora, invece, pare che siamo diventati proprio questo!».
Infine, il consigliere conclude: «Il mio impegno civico rimane invariato perché, ad un certo punto, non può essere il “contenitore” a qualificarmi, ma le azioni che riesco a portare avanti. Coerentemente con quanto detto in campagna elettorale, porterò avanti il Programma, rispettando così il volere di quella Comunità che ha riposto fiducia in me. Allo stesso tempo, continuerò a rivolgermi a tutti quei cittadini che vorranno porre le proprie competenze, le proprie esperienze e le proprie professionalità al servizio della comunità bitontina.
Per queste ragioni proseguirò il mio mandato di Consigliere da indipendente, riconquistando quella serenità che mi aveva consentito fino ad ora di lavorare nel tentativo di vedere realizzate idee e progetti per la città».
Ma alcuni non hanno ben accolto l’uscita di Ciminiello: c’è chi gli contesta di essere stato eletto con i voti dei 5 Stelle per cui, coerentemente, dovrebbe dimettersi per lasciare spazio «a chi ancora crede in quegli ideali», oppure un altro che lo rimprovera di non aver consultato gli iscritti o la base su questa decisione. Ciminiello risponde ad ogni critica che gli viene mossa. E alla nostra domanda sulle richieste di dimissioni avanzate da alcuni attivisti pentastellati dice: «Ho già risposto con il post».
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