Abbiamo già anticipato, in occasione della pubblicazione della delibera sull’albo pretorio del Comune di Bitonto, che Palazzo Gentile ha deciso di intitolare l’area tra via Domenico Urbano e via Messeni alle sorelle Saracino, le due bitontine vittime, insieme ad altre 146 persone (di cui 126 donne, 38 italiane) del rogo dell’azienda tessile Triangle Shirtwaist Company di New York, il 25 marzo 1911. Il Comune, infatti, ha deciso di aderire alla campagna lanciata dall’associazione “Toponomastica Femminile” che mira a ridare dignità alle vittime dell’incendio del Triangle Shirtwaist Company, invitando tutte le amministrazioni comunali delle città che hanno dato i natali alle vittime italiane, ad intitolare una piazza, una via o un giardino alla memoria delle operaie decedute nel rogo.
L’invito ad aderire alla campagna fu lanciato il 10 giugno 2015 dall’avvocato Laura Fano, con una raccolta firme, e fu rinnovato anche nel marzo 2017 dal Comitato di quartiere 6 Traetta.
«Ricordare le sorelle Saracino assume oggi un alto valore etico e sociale in quanto la loro memoria si estende ai milioni di migranti costretti ad abbandonare la propria terra per bisogno» si legge nel testo della delibera.
Ma l’iniziativa di Toponomastica Femminile non ha solo lo scopo di ricordare la tragica vicenda delle due sorelle. Si inserisce, infatti, nella volontà di proporre, in ogni comune, nuove intitolazioni di strade, vie, piazze a donne che si sono distinte per un qualsiasi motivo.
«La stragrande maggioranza delle vie e delle piazze sono intitolate a uomini. Solo una piccola parte sono dedicate a luoghi, date o donne. Anche nella toponomastica c’è una sottovalutazione del genere femminile. Tuttavia la storia ci insegna che le donne hanno sempre avuto un ruolo importante. Per questo oltre a proporre intitolazioni, avviamo anche altri progetti come, ad esempio, concorsi e iniziative con le scuole» spiega Ina Macina, blogger culturale, attivista per i diritti umani e ambientali e collaboratrice dell’associazione.
A Bitonto, ad esempio, su un totale di 349 strade (per semplicità con questo termine intendiamo anche piazze, aree verdi e quant’altro) ben 242 sono intitolate a uomini, 89 a luoghi o date o altro e solo 18 riportano il nome di personaggi femminili. Di questi 3 sono madonne, 6 sono sante, 1 (Minerva) è un personaggio mitologico, 1 rientra nella categoria “letterate e umaniste” 1 è artista e altre 6 sono figure storiche e politiche (dati raccolti dall’omonimo sito dell’associazione “Toponomastica Femminile”).
Tornando alle sorelle Saracino, Macina spiega la storia della campagna che ha portato a riscoprire la loro storia: «È stato un lavoro di documentazione lungo e faticoso, ma che andava fatto. Tutti i membri dell’associazione hanno collaborato, a partire da Ester Rizzo, che ha recuperato e raccolto le storie delle donne vittime dell’incendio di New York. La gran parte veniva dalla Sicilia, alcune dalla Puglia, tra cui Serafina e Teresa Saracino. In questi anni siamo riusciti a contattare tutti i comuni di provenienza. Mancava solo Bitonto».
L’autrice Ester Rizzo, del resto, il 16 maggio 2014 fu anche invitata a Bitonto per presentare il suo libro “Camicette Bianche. Oltre l’8 marzo”, in cui affronta il problema della sicurezza sul posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori, riflette sulla migrazione e sulla condizione delle donne di ieri e di oggi.
L’intitolazione, promette l’assessore alle Pari Opportunità Marianna Legista, avverrà entro aprile: «Faremo il possibile per rispettare questo termine. Tecnicamente è già intitolata, ma ci sarà una cerimonia pubblica e l’installazione di una targa. Quando ho portato la questione in commissione ho trovato l’appoggio di tutti. Quello scelto, inoltre, era l’unico ancora senza alcun nome. Abbiamo avuto, comunque, la strada spianata dalla commissione precedente. Poi le cose bisogna anche prenderle a cuore per poterle portare avanti. Conoscevo la storia delle due sorelle e per questo mi sono attivata, affinché Bitonto riconosca a loro il giusto tributo».