L’allarme, in realtà, era già stato lanciato tempo addietro, ma adesso si fa davvero consistente. La Xylella, la tanto terribile e famigerata Xylella fastidiosa, sta avanzando, ed è arrivata anche nel (sud-est) barese.
La conferma è arrivata qualche giorno fa, e precisamente durante la due giorni del Premio “Biol” andata in scena a Ostuni lo scorso weekend.
Anna Percoco, funzionario del Servizio fitosanitario della Regione Puglia, ha annunciato l’avvenuta modifica della delimitazione della zona cuscinetto che, per la prima volta interessa, oltre che parte dei Comuni di Fasano e Martina Franca, anche la Provincia di Bari, con circa 2 terzi dell’agro di Locorotondo.
La classificazione di “zona cuscinetto” comporta l’obbligo di rispettare alcune prescrizioni mirate al contenimento, quali, ad esempio, l’esecuzione di azioni di controllo del vettore – con l’obbligo di lavorazioni del terreno nel periodo marzo-aprile – e il divieto di movimentare piante specificate (circa 300 specie) al di fuori delle zone demarcate.
Emergenza senza fine. Tremila alberi infetti. Questa notizia, in realtà, va solo a confermare che quella della Xylella è un’avanzata che non conosce freni, e che sta salendo tutto il tacco d’Italia.
Secondo gli ultimi dati forniti proprio dalla Regione, gli alberi infetti sono diventati quasi 3mila, e sono in costante progressione. Anche per questo, allora, l’assessorato regionale all’Agricoltura ha presentato tre Avvisi pubblici per un totale di 47 milioni di euro per dare un deciso sostegno al comparto olivicolo e alle imprese danneggiate gravemente dal batterio.
“La politica dia segnali forti”. “Questo è un problema nazionale ed europeo – sottolinea ai microfoni Rai Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori – e la politica deve prendersi le sue responsabilità, senza seguire santoni e nullafacenti. Bisogna rafforzare la ricerca, e mettere in atto il Piano europeo di estirpazione”.