Bitonto-Fasano, il big match del 23esimo turno del Campionato di Eccellenza, sta tutto nelle fasi finali. Il punteggio era ancora fermo a quello iniziale, e tutto dava la sensazione che nulla lo avrebbe scalfito.
Minuto 88, però. I biancocelesti riescono a passare con un’azione prolungata sfruttando anche una indecisione della difesa neroverde. E a segnare è Corvino, il migliore dei suoi.
Beh, cosa c’è di strano? Il problema è che l’attaccante fasanese si porta avanti la palla con la mano sinistra, e quindi batte Addario.
La rete, dunque, andava annullata. L’irregolarità la si è vista fin da subito, eccezion fatta per il direttore di gara, Totaro di Lecce, e soprattutto gli assistenti.
Marcatura da non convalidare, dunque, eppure concessa, nonostante le proteste furibonde dei neroverdi. È l’1-0 che spacca la partita, perché poi il raddoppio di Montaldi dal dischetto è una diretta conseguenza del danno fatto in precedenza.
Dal “Città degli Ulivi”, allora, arriva quello che doveva succedere. Il Fasano compie il blitz, centra il terzo successo consecutivo e porta a casa tre punti fondamentali per il prosieguo del Campionato.
Per il Bitonto, invece, una fredda, freddissima, doccia gelata. Sconfitta amarissima. Soprattutto a livello psicologico. Soprattutto perché contro quell’avversario. Soprattutto per come è arrivata, e pure uno scontro diretto.
Ko, il primo casalingo della stagione, che significa seconda sconfitta consecutiva (mai successo quest’anno), e abbandono definitivo dei sogni di vittoria dell’Eccellenza pugliese.
Prima dell’episodio di Corvino, però, il punteggio ad occhiali era quello che più si attagliava nel freddo pomeriggio bitontino. Il Fasano, con la sua qualità, ha tentato di fare la partita fin dal fischio finale. I padroni di casa, privi di Manzari e poi anche di Rana, hanno impostato una gara di contenimento e contropiede, sfruttando la giornata sì di Vincenzo Modesto. E, nonostante un primo tempo con il freno a mano tirato e con una paura eccessiva, nella ripresa i neroverdi sono anche piaciuti, perché più alti, più compatti, più aggressivi e vicini alla rete. E sempre a testa alta contro i quotati avversari.
E, perciò, puniti troppo severamente.
Però, permetteteci di nutrire più di qualche dubbio sulla formazione iniziale di mister Girolamo Zinfollino e su alcuni cambi effettuati.
La partita. L’11 iniziale, infatti, è Addario; Pagone, Camasta, Elia; Sisalli, De Santis, Giangaspero, Bonasia; Moscelli, Modesto; Rana.
Fin dal principio, allora, è chiaro che idea del match avesse il condottiero neroverde, con una sola punta effettiva e due fantasisti a girargli attorno.
Il primo tempo non è per nulla bello, perché la tensione si tagliava a fette ed era il nervosismo a farla da padrone. Assieme a un vento gelido e fastidiosissimo. Più calci che calcio. Più scontri duri che belle giocate.
Da segnalare solo la traversa di Serri dopo 5′, la botta da fuori di Corvino disinnescata da Addario in corner, il tiro centrale di Rana dopo aver fatto sportellate con Anglani e Amato, la conclusione di Giangaspero da fuori che costringe Loliva a guadagnarsi la pagnotta per colpa del vento. E, purtroppo per il Bitonto, l’infortunio alla spalla capitato a Rana a un alito dal thè caldo.
E una squadra come quella neroverde non può privarsi di Manzari e Rana, anche in vista di un difficoltoso rush finale.
Nella seconda parte di partita, non si vede più spettacolo, se non nello spezzone finale. Fino alla mezz’ora, partita tatticamente bloccata, ritmi sempre bassi, e nessuno che dà l’impressione di voler vincere il match. C’è la traversa di Bonasia al 1′ e la botta centrale da fuori di Bernardini al 28′.
Tutti infreddoliti, ci si risveglia per l’ultimo quarto d’ora. Addario è fenomenale a dire di no al pallonetto di Corvino dopo una triangolazione con Di Rito.
Sisalli schiaccia troppo, di testa, un meraviglioso confettino di Bonasia dalla sinistra, e la sfera finisce alta. Montaldi, invece, evita di segnare a porta vuota su un ennesimo assolo di Corvino sulla fascia.
E poi gli episodi già raccontati.
Gode il Fasano, mentre il Bitonto piange amaramente per una sconfitta che tale non doveva essere, e che mette fine alla serie di 25 partite consecutive a domicilio.
I leoncelli scendono al quarto posto in Classifica, e sono attesi da due trasferte di fuoco: Gallipoli prima e Trani poi.