Ve lo ricordate il Bitonto che, appena fino a tre-quattro mesi fa, faceva divertire i tifosi, li ha fatti ritornare allo stadio, ha riacceso l’entusiasmo, è arrivato a un passo dalla serie D mettendo paura a Cerignola e Altamura?
Ebbene, molto probabilmente, quelle immagini saranno soltanto un pallido ricordo nella stagione 2017-2018. Perché molte cose saranno davvero diverse.
Dopo mesi di imbarazzanti silenzi, pseudovoci di domanda di ripescaggio in serie D, notizie di corridoio, ieri è stato Francesco Paolo Noviello, proprietario del titolo sportivo neroverde, a raccontare come stanno davvero le cose.
Punto primo: il gruppo industriale del quale faceva parte anche Franco Giordano, che per qualche stagione ha dato un importante contributo finanziario, si è defilato già all’indomani della pesante sconfitta contro il Cerignola, il 2 aprile. Tale gruppo, però, avrebbe continuato a dare il suo sostegno in caso di ripescaggio in serie D, cosa che la società neroverde non ha neanche tentato di fare e che, comunque – è il caso di dirlo – non sarebbe andato a buon fine e sarebbe stato rigettato.
Punto secondo: si riparte dall’Eccellenza per la quarta stagione consecutiva, con la certezza che l’iscrizione verrà fatta e l’impegno nel costruire una compagine dignitosa in base alle risorse economiche presenti (e ancora non, perché la ricerca è ancora work in progress) per puntare alla salvezza.
Dignitosa cosa vuol dire? Non si farà quello che ha fatto il Trani l’anno scorso, che per 1/3 di Campionato ha dovuto schierare la juniores prima del passaggio di proprietà, e poi è retrocesso ai playout, ma il problema è che nomi di giocatori e allenatori non se ne sono fatti. Perché si naviga ancora a vista.
Punto terzo: l’attuale patron neroverde è tornato a dirsi disponibile nella cessione del titolo sportivo, anche a “zero euro” purché si faccia avanti un gruppo di imprenditori che abbia idee e obiettivi chiari e garantisca al Bitonto un futuro roseo e sicuro. E la fusione con i cugini dell’Omnia? Noviello ha ribadito che, allo stato attuale delle cose, è un qualcosa di impensabile.
C’è anche un punto quarto: la delicata questione del “Città degli Ulivi”, con il manto erboso ormai difficile da considerare tale. Noviello ha chiesto garanzie all’amministrazione comunale, anche per evitare il rischio che, in Eccellenza, la serie A pugliese, entrambe le nostre compagini debbano giocare altrove.
È tutto? Per il momento sì, anche perché il messaggio è stato lanciato: da settembre 2017 fino ad aprile 2018 si dovrà sudare, lottare e soffrire per la salvezza.
La reazione degli ultras. A poche ore dalle parole di Noviello, arriva la risposta del Nucleo compatto con un comunicato apparso sulla personale pagina Facebook. E nel quale lasciano pochi dubbi: “Precisiamo e ribadiamo che siamo assolutamente contrari a qualsiasi fusione con qualunque società fac simile, cittadina ed extra cittadina, ma volenterosi di ripartire con uomini che hanno a cuore le sorti e il blasone del vecchio leone”.