A Bitonto, non vi è chi non conosca Pinuccio Lovero.
Pelata lucida, parlantina rapida e pungente, filosofia della vita tutta sua.
Si può dire che Pinuccio sia nato già personaggio, ma a renderlo una icona ci ha pensato una intuizione geniale del regista, suo e nostro concittadino, Pippo Mezzapesa.
Con sguardo acuto di bracconiere di storie, il filmaker ha preso ad indagare vicende e pensieri di Pinuccio, immortalandolo nel memorabile “Sogno di una morte di mezza estate”, pellicola che narrava con sospeso incanto il desiderio antico del Lovero: diventare becchino.
Il cimitero di destinazione, Mariotto, per ironia della sorte, non riceveva però più “inquilini”, rendendo vano l’opera pur appassionata dell’onirico necroforo.
Storia surreale e bellissima, insomma, che non poteva non catturare l’Italia, prestigioso Festival del Cinema di Venezia incluso.
Ieri sera, il famoso Pinuccio nazionale- che, nel frattempo, ha sfidato Bonolis, cimento tutt’altro che agevole, ne “Il senso della vita” ed interpretato sé stesso in un altro film “Yes, i can”, racconto di una singolare avventura politica- è sbarcato su Rai 2, a “Nemo”, un programma che racconta la realtà attraverso le esistenze delle persone, mettendo direttamente i protagonisti al centro del racconto senza mediazioni.
Il simpatico Enrico Lucci lo martellava di domande, Pinuccio rispondeva con la sua intelligenza di strada, omaggiandolo persino di un fulminante: “Ou, stat citt nu pic!”, rigorosamente in vernacolo. Col solito effetto. Ascoltandolo, data la sua irresistibile comicità naturale, si può rischiare di morire dalle risate e chissà che non lo faccia apposta per lavorare di più lui…