Forse, il segreto è proprio nell’aggettivo che designa la categoria d’appartenenza: amatore.
Già, la ragione di questo successo sportivo è tutto qui, nell’amore.
Nella forza interiore e dirompente che Emanuele Tarantino per tanti Lillino ci mette in ogni cosa che fa.
Una passione senza confini che è l’energia misteriosa ed inesauribile del maratoneta. Sennonché Lillino non è un atleta professionista, non è cioè uno che corre per mestiere, ma impasta con le vicende della vita i passi sull’asfalto.
Nel tentativo senza posa di misurarsi sempre con sé stesso, gli altri e l’invido Crono.
Così, macina chilometri con impetuoso stile e punta sempre a migliorarsi.
È uno degli egregi esemplari runners- ognuno con la sua storia bella, tutta da raccontare – che popolano allegramente la nostra città.
Dunque, Lillino, lavorando molto su di sé e vincendo anche gli ostacoli consueti di chi fa sport, gli infortuni, ha limato progressivamente i suoi tempi sia nei dieci km (36’25) sia nella mezza (1’20’18), e nella distanza del mitico Fidippide – alle Cattedrali e a Firenze- è giunto al traguardo sempre prima che scoccassero le tre ore.
Domenica scorsa, infine, pur con una preparazione che egli stesso reputava non del tutto adeguata, nella Milano Marathon ha fatto stoppare le lancette al suo pb 2’54’46 e si è classificato al 128^ posto assoluto (primo dei bitontini presenti, ovvio, e fra i migliori della sua categoria), che su sei mila cinquecento partecipanti è davvero un risultato più che lusinghiero.
Congratulazioni a Lillino, quindi, anche se siamo certi che il maratoneta della Dinamik Atletica di Palo del Colle, seguito dall’allenatore Antonio Zaccheo e assistito dall’Olimpia Torrione, non si fermerà manco un attimo a raccogliere i nostri complimenti ché sarà già di corsa chissà dove a divorar chilometri…