Circa un mese fa si aggirava per le strade di Mariotto e Palombaio con un lungo giubbotto nero e un berretto in testa. In molti l’avevano allontanata e beffeggiata, solo qualcuno aveva trovato il coraggio di fermarsi e ascoltarla.
A suscitare scalpore e irrisione erano alcuni suoi discorsi fuori dal comune. Un giorno, come racconta un gruppo di mariottani, si era introdotta nella chiesa al termine di una celebrazione e aveva parlato ad alcuni fedeli dell’esistenza di Satana. In un’altra mattinata d’inizio febbraio, aveva tenuto una specie di orazione religiosa fuori dalla scuola elementare di Mariotto e poi davanti a un bar, con argomentazioni un po’ confuse sull’utilità di seguire soltanto il vero insegnamento di Gesù, tralasciando i Santi e la Chiesa cattolica.
Poi, era sparita all’improvviso come fosse il protagonista secondario di un romanzo ottocentesco, quelli che appaiono e scompaiono nel giro di qualche pagina, lasciando dietro di sé una lunga scia di dubbi e incertezze.
Ieri, però, l’arcano sulla sua identità è stato finalmente risolto grazie a un post su facebook.
La donna si chiama Natascia Aiello, ha quarantatré anni ed è originaria della provincia di Torino. Il 22 aprile dello scorso anno era scomparsa da Basignano in provincia di Cosenza, doveva viveva con un compagno e i suoi tre bimbi di minore età. Sul suo caso, oltre alle Forze dell’ordine, aveva indagato anche il programma Rai 3 “Chi l’ha visto?”.
Poi, come riportano alcuni giornali locali di Basignano, pare che qualche settimana dopo la donna si fosse messa in contatto con una sorella che vive in Piemonte, alla quale aveva manifestato l’intenzione di non voler mai più tornare in Calabria dal marito.
Dunque, è probabile che Natascia abbia scelto la Puglia come posto in cui fermarsi, dal momento che è stata notata anche tra Valenzano e Ceglie. O ancora più verosimilmente, che abbia deciso di girovagare per l’Italia alla ricerca del suo “angolo di mondo”.
Tuttavia, una cosa è certa: si tratta di una persona fragile e in evidente stato confusionale. Se dovesse tornare a girovagare nella nostra zona, sarebbe importante prestarle qualche minuto del nostro preziosissimo tempo per parlare con lei ed eventualmente prestarle soccorso.