Trani-Bitonto
è tutta racchiusa al minuto 35 del primo tempo.
C’è
un calcio di punizione per il Bitonto per un fallo su Zotti a circa
20 metri dalla porta tranese difesa da DiCandia, ma leggermente
spostati sulla sinistra.
Il
numero 10 neroverde non ci pensa due volte e batte direttamente in
porta.
Non lo
fa, però, come sua tradizione vuole, sopra la barriera ma sul palo
del portiere, che nel frattempo compie il fatale errore di spostarsi
sul secondo palo.
Risultato?
Rete gonfiata e magia numero 16 del fantasista bitontino, che sale in
cima alla classifica marcatori.
È il
lampo decisivo in una partita piuttosto spenta, poverissima di
emozioni, ma molto carica a livello agonistico, in cui gli scontri
fisici non sono mancati, e il direttore di gara, il signor Antonio Di
Reda della sezione di Molfetta, ha avuto il suo bel da fare per non
farla deragliare.
Alla
fine, dunque, a godere è il Bitonto, che ha fatto qualcosa in più
degli avversari, ha cercato più volte la via della rete, ha concesso
pochissimo ai padroni di casa (ma che partita hanno fatto Campanella,
Cantatore e Capriati?), ha sfruttato due delle sue doti più
importanti: cinismo e concretezza.
Certo,
quella di ieri non è stata una prestazione da stropicciarsi gli
occhi, ma in casa di un Trani gagliardo, combattivo e che a domicilio
ha bloccato Cerignola e Altamura, contava solo fare il blitz e
prendere i tre punti.
Che
significano ottavo successo esterno (nessuno ha fatto tanto), secondo
posto solitario in classifica, e Cerignola sempre avanti di quattro
dopo il roboante successo a Vieste.
MisterPasquale De Candia, allora, ha tanti motivi per sorridere, anche
perché il Bitonto, il suo Bitonto, non molla di un centimetro.
La
partita. Per
il derby contro l’ex Giacomo Pettinicchio, i leoni nostrani sono
tutti arruolabili, eccezion fatta per Albrizio. Inevitabile, allora,
vedere la formazione tipo: Longo; Campanella, Cantatore, Elia;
Turitto, De Santis, Capriati, Bonasia; Zotti; Manzari, Terrone.
Fin
dal principio, si capisce che sarà una gara maschia, combattuta, non
senza scontri fisici. Ne risentono gioco (lentissimo) ed emozioni
(con il contagocce), perché c’è davvero poco o nulla da segnalare.
Ben
presto, però, Trotta ha la palla buona per sbloccare il risultato.
Si trova tutto solo davanti a Longo, ma l’estremo difensore neroverde
è bravo a respingere di piede e a strozzare l’urlo dei tranesi.
All’improvviso,
poi, ecco il lampo di Zotti. Davvero di grande furbizia il calcio
piazzato del 36enne fantasista, che manda tutti a prendere un thè
caldo.
Nella
ripresa tutto il pubblico si aspetta di divertirsi un po’ di più.
Resta davvero deluso, perché le emozioni ieri pomeriggio a Trani non
dovevano essere di casa.
Il
Trani non fa nulla per pareggiare (l’ex Cosimo Tedesco si fa notare
solo per i falli di mano e per le continue proteste, ma la sfera non
la vede mai), e al Bitonto va più che bene così. Anzi recrimina per
una traversa da fuori colpita sempre da Zotti al 16′ su imbeccata di
Turitto.
Fine
delle trasmissioni.
Il
Bitonto vince 1-0, sale a quota 50 punti in classifica e centra il
terzo successo consecutivo, forse il più importante dei tre vista la
delicatezza della trasferta.
A
sette gare dal traguardo, tutto è davvero entusiasmante: Cerignola
54, Bitonto 50, Altamura 48, Casarano 46. Il resto è solo polvere.
Domenica
al “Città
degli Ulivi”
arriva il Gallipoli, impelagato in piena lotta playout. Ma la banda
De Candia deve vincere. Punto.
Le
pagelle. Longo
6; Campanella 6,5; Cantatore 7, Elia 6,5; Turitto 6, De Santis 6
(Lorusso sv), Capriati 7, Bonasia 6; Zotti 7,5 – Anche quando sembra
in giornata no, estrae dal cilindro il colpo da 90 che vale i tre
punti – (Camasta sv); Manzari 5,5, Terrone 5,5 (Modesto sv).
Zotti
è il portafortuna.Oltre
a essere il giocatore più forte dell’intera categoria, Piero Zotti è
una sorta di portafortuna per il Bitonto. Numeri alla mano, infatti,
gara contro il Cerignola a parte, un suo goal ha sempre significato
vittoria. E non è un caso.