Ieri in
consiglio comunale è arrivato il documento programmatico per la costituzione
dei Distretti Urbani del Commercio(Duc), mossa di indirizzo dettata già dalla
Regione Puglia lo scorso 26 ottobre.
L’Ente,
infatti, cofinanzierà – grazie ad un protocollo di intesa – la redazione dei
piani operativi dei Comuni, cioè i
progetti per la realizzazione dei distretti, sia le opere e le iniziative
previste dagli stessi piani. L’altra parte dell’investimento sarà a carico
degli stessi Comuni, dei commercianti che
vorranno aderire e delle associazioni che potranno partecipare anche mettendo a
disposizione le proprie risorse umane e strumentali.
A Bitonto il
Duc comprenderà il centro storico, via Matteotti, via Verdi, via Repubblica,
via Porta Robustina, piazza Caduti del terrorismo, Corso Vittorio Emanuele e
via Traetta.
A relazionare
in consiglio il lavoro svolto con il Comando di Polizia Municipale (con il Maggiore Gaetano Paciullo e il tenente Silvana Dimundo), la V e III Commissione, l’assessore all’Annona, Domenico
Incantalupo, che, sin dall’inizio, vacilla su un emendamento da apportare sull’assegnazione
di punti cardinali alle strade che contrassegneranno
il distretto. A ciò aggiunge che non era del tutto “indispensabile” portare il provvedimento in Consiglio e che era una
decisione “grossolana”.
Si sono
scatenate, così, le ire funeste della minoranza. «Non si è mai parlato di una inutilità del Consiglio comunale – si
infuoca Francesco Ricci (Pd) -. Vengo qui e sento che potevamo pure fare a
meno di portare il provvedimento perché il consiglio deve decidere grossolanamente.
Questi confini geografici erano lì anche martedì in commissione, c’erano prima
e mai nessuno ha detto che andava fatta una modifica. Anzi, Matteo Masciale (che
presiede la V Commissione, ndr) ad
abundantiam chiese se avevate una piantina per delimitare i confini, ma tant’è!»
Prova a calmare
la situazione il Maggiore Gaetano
Paciullo: «Nell’approfondimento ci
siamo resi conto che i punti cardinali potevano dare luogo a confusione, le
strade e le zone sono quelle che avevamo precedentemente segnato. Dobbiamo fare
una planimetria più seria, ma non è cambiato nulla né nella forma, né della
sostanza».
Uno “schiaffo
ed una carezza” anche da Domenico Damascelli (Fi): «Siamo favorevoli al provvedimento, ma ci
saremmo aspettati dall’assessore una relazione che fosse stata anche di natura
politica. Facciamo riferimento ai poderosi interventi degli anni 2000 con Pice,
del 2010 con Valla e agli attuali strumenti e attività da poter svolgere. Noi,
dal canto nostro, ci impegneremo a mantenere vivo il progetto, ma ci vuole un
programma serio di mantenimento per le attività. Mi dispiace, inoltre, che il
provvedimento non sia passato dalla II Commissione – commercio e spero nel
contributo dei Comitati di quartiere».
Parola, poi, al
presidente della V Commissione, Matteo
Masciale: «Non posso che sostenere
questo progetto a partire dalla dichiarazione di intenti con la Regione –
ha dichiarato -. Questo ci porta ad avere
un ripensamento tecnologico, una valorizzazione della prossimità. Ci aspettiamo
che chi governerà questo progetto, lo faccia con lo stesso spirito di iniziativa con cui l’abbiamo
proposto e portato avanti. Se sarà il dott. Abbaticchio, come auspichiamo, ci
sarà sempre il nostro appoggio. Vorremmo, inoltre, che fossero ridotti i punti
legati all’azzardo e alle scommesse, suggeriamo nella fase propulsiva e
attuativa che ci siano soggetti partecipativi come i Comitati di quartiere. Facciamo,
poi, espressa richiesta di mantenere la giusta attenzione sulle periferie della
città, non dobbiamo dare adito a deficit in alcune zone urbane. Il nostro voto
è favorevole: ci aspettiamo una buona semina».
«A me dispiace perché ho ascoltato un ossimoro politico dall’assessore – ha commentato Christian Farella-. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito nella stesura del
provvedimento che va nella direzione di ridare slancio alla città anche in base
a ciò che la Regione ci indica, saranno i commercianti i primi investitori».
A fargli eco
anche Francesco Toscano: «Auspichiamo che il provvedimento vada verso
la direzione di una crescita vera della città».
«Questo strumento ha delle implicazioni di carattere urbanistico di non poco conto – ha dichiarato Francesco
Mundo (Psi) – Non possiamo pensare di potenziare dei centri gravitazionali, quali sono le aree commerciali, senza preoccuparci dei servizi necessari (transito e ai parcheggi, ndr) – Sotto il profilo strettamente tecnico dell’atto amministrativo che si sta per approvare, quali sono le parti da togliere e quelle da modificare? Dal momento che dalla relazione dell’assessore non si è capito?».
Ma l’attenzione
verso le periferie è «alta e abbiamo
previsto anche un nuovo impianto di videosorveglianza», ha spiegato il
sindaco.
Alla fine lungo
lo sfogo di Ricci.
«Se non rendiamo attrattiva l’economia cittadina, anche con l’insediamento
di qualche grossa impresa non riusciremo mai a creare nuovi posti di lavoro.
Gli ultimi interventi sono stati quelli del Piano Urban e dell’Hospice.
Evitiamo di deludere ancora i commercianti come è stato fatto con il Centro
Commerciale Naturale, bisogna lavorare all’unisono e responsabilizzarsi.
Dobbiamo ripensare alla scelta ostacolata del parcheggio in piazza Moro che avrebbe reso quella zona più
appetibile: non dobbiamo pensare solo al bitontino che può andare a piedi, ma
ai cittadini dei paesi limitrofi che arrivano e si trovano un traffico congestionato. Non voglio
Bitonto solo capitale della cultura, ma d’Italia: il Parco delle Arti, la Città
dei Festival, marchi ovunque, ma vogliamo caratterizzare
Bitonto con una idea ben precisa?».
Il
provvedimento, alla fine, passa all’unanimità.
In II
Commissione è stato sostituito il consigliere Francesco Pafetta con EmanueleAlbudanzi con 11 preferenze.