Il
bello del gioco del pallone è che a volte le vittorie valgono più
dei tre punti.
Prendete
una partita a caso: Barletta-Us Bitonto, finalmente disputata con
alle spalle la grande storia che circonda le due squadre. E con una
cornice di pubblico che faceva rabbrividire (ma quanti erano ieri i
bitontini nella città della disfida? E con quanto entusiasmo lo
hanno fatto e hanno data caccia al biglietto?).
Era lo
scontro al vertice dell’11esima giornata dell’Eccellenza. E a
vincerlo sono stati i neroverdi, che hanno espugnato il
“Manzi-Chapulin”
per 2-1 con le reti di Terrone e Albrizio.
Ma
dietro, si diceva, c’è davvero di più.
Perché
ottenuto senza due pezzi da novanta come Pietro Zotti e Gennaro
Manzari, 15 gol in due in dieci partite.
Perché
arrivato in rimonta, dopo uno svantaggio subito dopo appena 4′, e per
giunta su autorete.
Perché
frutto di una prova convincente, autoritaria, concreta e da grande
squadra dal 1′ al 96′, al cospetto di una corazzata.
Perché
porta la firma anche di Nando Terrone, che si è fatto trovare pronto
quando doveva farsi trovare pronto. Finora ha fatto tanta panchina,
Leonardo, a volte a malincuore, ma non ha mollato perché sa
benissimo che in questo Bitonto che domina e sogna c’è bisogno anche
di lui. Dei suoi gol. Della sua esperienza.
Perché
vuol dire settimo successo consecutivo (ottavo nelle ultime nove
partite), il quarto blitz di fila in trasferta, primo posto in
solitaria con 28 punti, due in più del Cerignola, tre dell’Altamura,
sette del Casarano, dieci del Barletta. Imbattibilità che dura da
dieci partite. Miglior attacco (con l’Altamura) e miglior difesa.
L’unico
neo è che l’inviolabilità della porta bitontina è terminata dopo
oltre 840′. La colpa? Un’autorete.
La
partita. Pasquale
De Candia (assente anche lui, ieri, causa squalifica) deve fare a
meno di Zotti e Manzari, si affida a Modesto e Terrone, non
snaturando i tratti somatici della sua creatura. Longo; Campanella,
Cantatore, Elia; Modesto, De Santis, Capriati, Bonasia; Turitto;
Terrone, Albrizio.
Dopo quattro giri di orologio, il
Barletta del bitontino Massimo Pizzulli è già in vantaggio:
punizione beffarda di Mignogna, e colpo di testa altrettanto
sfortunato e infingardo di Elia che spedisce nella sua porta.
La partita, si dirà, è già
segnata, ma il Bitonto, anche senza Zotti e Manzari, ha argomenti per
far male e reagire. I più propositivi sono Turitto, un satanasso
macinatore di chilometri e instancabile sulla fascia destra, e
Modesto, che a fine primo tempo impegna severamente Rossetti.
Una bella punizione di De Santis,
invece, è bella per i fotografi ma si spegne a lato.
I neroverdi continuano ad attaccare
anche nella ripresa, e nei primi dieci minuti l’estremo difensore di
casa è strepitoso su due conclusioni da fuori di Modesto prima e De
Santis poi, e fortunato quando sempre Modesto colpisce la traversa.
Il pareggio, però, è solo
rimandato e lo realizza Terrone, bravo e pronto a farsi trovare al
posto giusto dopo un’uscita a vuoto di Rossetti da calcio d’angolo
battuto dalla sinistra.
Primo squillo in Campionato per
l’attaccante tranese, secondo complessivo dopo quello segnato al Mola
in Coppa Italia.
Il match si accende, e il più
nervoso è Nicolas Di Rito che, già ammonito, commette fallo sull’ex Cantatore e raggiunge anzitempo gli spogliatoi.
Barletta in inferiorità numerica, e
il Bitonto non perdona e al 23′ compie il sorpasso con Albrizio,
bravissimo a spingere in rete un incredibile cross al volo di Turitto
dalla destra. Per la giovane punta bitontina si tratta del sesto
acuto stagionale nelle ultime sette partite.
A questo punto, negli oltre 20′ più
recupero, i padroni di casa si spingono in avanti per rimettere sui
dritti binari il match, ma Longo è attento e sicuro in un paio di
circostanze.
È 1-2. Anche il fortissimo Barletta
si deve inchinare alla dura legge del Bitonto di mister Pasquale De
Candia, che viaggia come un treno che non conosce ostacoli.
Domenica c’è la tappa intermedia
numero 12. Al “Città degli Ulivi” arriva il Casarano
dell’ex Cosimo Tedesco, quarta forza del Campionato.
Sarà un altro pomeriggio da vivere
con i brividi addosso…