Uomo
e donna hanno raggiunto realmente le pari opportunità?Secondo quanto scritto nella Costituzione italiana, sì. Ci stupisce
ancora l’esistenza di stereotipi di
genere non solo negli adulti cittadini e questo, spesso, è causa di tragiche storie di violenza sulle donne.
Purtroppo, l’associazione “Io sono mia” ha riscontrato che già la
maggior parte dei bambini dai 3 anni e mezzo ai 5 più o meno inconsciamente individua differenze di genere.
Eppure, il cambiamento è
all’ordine del giorno e, con qualsiasi forma di comunicazione e opera di
sensibilizzazione, si cerca di combattere quello che Ivana Stellacci, presidente della associazione bitontina,
ha definito “problema culturale”.
Ed è stato proprio questo argomento al centro del convegno “A scuola di genere”, che si è svolto ieri presso il Torrione angioino, moderato da Elisabetta Tonon, educatrice e attrice.
L’incontro è stato il momento
conclusivo del progetto “ImPARIamo le
opportunità” che è rientrato nel Piano
dell’Offerta Formativa Territoriale del Comune di Bitonto e ha coinvolto gli alunni delle scuole dell’infanzia site in via Togliatti,
Domenico Urbano e Piazza Rodari, appartenenti all’Istituto Comprensivo “Modugno-Rutigliano”.
«Perseguiamo l’obiettivo di tutelare le vittime di violenze di genere – ha spiegato la dott.ssa Stellacci- e di
sensibilizzare alla prevenzione. Abbiamo ritenuto opportuno intervenire nelle
scuole per dimostrare che è giusto agire sin da quando i bambini mettono i
primi passi nel mondo. Purtroppo, si tramandano stereotipi di genere anche con
le fiabe».
Il progetto ha visto un
iniziale momento formativo con insegnanti –soddisfatte per esperienza culturale
e umana di ampio respiro, vissuta all’insegna della crescita- e genitori, poi
lo svolgimento di attività creative e a tema.
«Abbiamo raccontato la fiaba di Penelope, una bambina che vede l’epilogo
della sua felicità nella sua indipendenza lavorativa dopo aver rotto un
incantesimo. Per rovesciare gli stereotipi abbiamo utilizzato il gioco
dell’orso, che ha visto la realizzazione di piccole interviste associate ad
immagini rappresentanti l’animale o un uomo/donna».
Nell’ultima fase del
percorso: «Abbiamo realizzato cartelloni
con mani colorate per inculcare le parole “rispetto”, più conosciuta grazie
alla formazione offerta dalle insegnanti, e “opportunità”. All’interno del
Torrione angioino sono esposti anche dei disegni realizzati dai bambini/e fino
al 13 marzo».
La mostra curata da Saverio Maggio, che espone opere realizzate dai bambini, è stata inaugurata l’8 marzo e sarà
possibile visionarla dal mercoledì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13, dal
martedì al giovedì dalle 17 alle 20, il venerdì dalle 18 alle 21, il sabato
dalle 18 alle 22 e la domenica dalle 17 alle 20.
Quando accadono episodi di
violenza di genere, è lecito chiedersi se lo Stato faccia qualcosa insieme alle
associazioni e ai centri adatti.
A tal proposito, si è
espressa, durante il suddetto convegno, la dott.ssa
Tiziana Corti, funzionaria regionale per l’assessorato al Welfare: «Noi come Regione possiamo promuovere
iniziative sulla prevenzione della violenza di genere, finanziando le
associazioni promotrici. Siamo partiti dal regolare il piano legislativo
promuovendo la legge 29 del 2014 per arrivare ad istituire un osservatorio
sulla comunicazione di genere, che agisce, per esempio, sul linguaggio».
Anche il vicesindaco Rosa Calò e Francesco Scauro, assessore al Welfare,
hanno sottolineato l’importanza dell’intervento istituzionale e menzionato
iniziative di sensibilizzazione che sono state promosse sul nostro territorio.
Sul finale il monito degli amministratori: «non ci si può fermare a opere di
volontariato» ed «è importante che le associazioni facciano rete tra
loro».