C’è
il Papa, Francesco, che ha capito che l’Occidente è soltanto un
pezzettino di mondo e che la Chiesa non può identificarsi totalmente
con esso.
La
stampa italiana, “il
peggio del peggio che possa esistere”. Un’Unione
europea per nulla lontanamente vicina a quella pensata da Schuman,
Spinelli e Adenauer e succube degli Stati Uniti.
Come
l’Italia, “che
dovrebbe uscire dalla Nato e che bombardando in Libia si espone
inevitabilmente ad attentati terroristici”.
Giulietto
Chiesa, giornalista, politico nonché appassionato di storia, ieri
sera a Bitonto nell’ambito di “Dalla
paura al coraggio.La storia attraverso le storie” del
Liceo linguistico European language school”
e
del format comunale “Memento”,
a cura dell’assessorato al Marketing territoriale, non ha deluso le
attese. Con il solito occhio critico e attento, ha passato in
rassegna i più importanti fatti nazionali e internazionali
contemporanei.
Si
parte, però, da un presupposto, che più che tale è un allarme. “E’
fondamentale che ci sia un gruppo di pensatori che ricostruisca la
storia a una generazione, quella di oggi, che non conosce le nostre
radici, e che non sa chi ha vinto la seconda guerra mondiale. Sono
crollati il valore della famiglia e dell’insegnamento”.
La
contemporaneità, si diceva. Quella dell’Italia, “dove
c’è un Parlamento di Lanzichenecchi ignoranti che si è messo in
testa di cambiare la Costituzione, ma che invece è il
prototipo della disgregazione politica e morale del Paese”.
Dove
c’è “una
stampa manovrata e che volutamente dimentica di raccontare le
questioni più importanti”. “Che spende 80 milioni di euro al
giorno per la difesa nazionale, quando potrebbe usare quei soldi per
aggiustare il debito pubblico estero. Che farebbe bene a uscire dalla
Nato, a non bombardare la Libia, e a distaccarsi dall’alleanza con
gli Stati Uniti”.
Siamo
un Paese impossibile da redimere? “La
ricetta è quella di Gramsci: serve una riforma intellettuale e
morale”.
Ma
guardandoci intorno, non è che altrove vada meglio…