La breve ma intensa vita di
Frida Kahlo è andata in scena al Teatro Traetta. Ad interpretare la celebre
pittrice messicana è stata, venerdì scorso, l’artista bitontina Rossella Giugliano nello spettacolo “Quello
che l’acqua mi ha dato: dalla biografia di Frida Kahlo”, diretto dal regista Nicola Vero.
Il titolo dell’opera riprende una delle opere dell’artista di Coyoacan, dal titolo
omonimo. Opera del 1938, riconosciuta da molti critici come l’opera più
surrealista dell’artista, che descrive un momento di relax di Frida,
mentre è nell’acqua della sua vasca da bagno. L’artista, di cui sono riprese
solo le gambe che fuoriescono dall’acqua, illustra il suo mondo interiore,
attraverso oggetti galleggianti , simboli delle sue origini, della
sua storia personale, delle esperienze, delle paure e dei traumi vissuti.
E, come nel
celebre olio su tela, Rossella Giugliano ripercorre la vita e
le inquietudini interiori di Frida, descrivendone ogni lato. A partire dall’amore prima
verso Alejandro Gomex Arias, Alex, studente di diritto e giornalismo alla
National Prep School a Città del Messico, e poi verso il pittore Diego Rivera,
con cui viaggerà anche negli Stati Uniti, dove avrà modo di far conoscere la
propria arte anche al di fuori del proprio Paese natìo.
La Giugliano
ripercorre, quasi fosse un viaggio nel Messico della prima metà del ‘900, anche
il rapporto con il padre Guillermo, le idee politiche marxiste e l’incidente
avvenuto nel settembre del 1925, mentre era a bordo di un autobus per tornare
alla casa, dipinto in un altro dipinto del ’29, l’autobus. Il veicolo, a
seguito dell’impatto contro un tram, si schiantò contro un muro. Frida, allora
diciottenne, riportò diverse fratture che la costrinsero a diversi anni di
riposo nel letto di casa. E fu qui che scoprì il suo talento nella pittura,
dipingendo soprattutto se stessa, «il soggetto che conosco meglio», come era
solita dire.
Il monologo descrive
tutto ciò attraverso il racconto in prima persona e una scenografia ridotta all’essenziale,
per far sì che lo spettatore si cali al meglio nell’atmosfera che lo spettacolo
vuol rappresentare, basandosi sull’ascolto della narrazione dell’attrice, calatasi
con maestria nei panni di Frida Kahlo.