Da un
lato c’è una corazzata, il Gravina neo promosso che – come avevano
predetto gli esperti alla vigilia – sta dominando il Campionato e
sta lasciando briciole agli avversari. Ha il miglior attacco della
serie (24 reti realizzate) e la miglior difesa (soltanto sette le
palle raccolte dalla propria porta). Un allenatore, Gennaro di Maio,
che sa il fatto suo e una rosa composta da gente di categoria come
Rana, Montemurro, Fiorentino, Mazzilli e tanti altri.
Dall’altro
c’è il “giovane” Bitonto di mister Francesco Modesto, con i suoi
pregi e difetti. Tra i primi c’è la voglia di creare gioco e non
subirlo, la mentalità offensiva e non quella difensiva, prestazioni
spesso e volentieri all’altezza e da applausi. Nei secondi, ci sono –
paradossalmente – la scarsa vena realizzativa (soltanto 10 le
marcature messe a segno da Vincenzo Modesto e compagni, penultimo
attacco assieme al Leverano), la mancanza di un bomber che sappia finalizzare la manovra creata – già 11 i marcatori neroverdi in stagione –
una difesa che sbanda soprattutto sui calci piazzati.
E che
in più, questa sera (sì, non stiamo sbagliando, la partita con la
capolista si giocherà alle 19 con il “Città degli Ulivi” che
tornerà a indossare l’abito di gala) dovrà fare a meno di pedine
importanti come Terrone, Bonasia, Barone Arcangelo, Aloisio, con
Rubini in forse. Pignatta, invece, ha recuperato dall’infortunio, è
arruolabile ma non è al meglio.
Fuori
anche Gigi Moschetto, che da lunedì è ufficialmente fuori rosa «per
comportamenti – scrive
la società sul proprio profilo Facebook – poco consoni a quelle che sono le regole societarie», che
l’estremo difensore avrebbe avuto dopo la partita di Otranto.
Sconfitta
già sicura, allora?
No,
perché il Bitonto ha dimostrato di saper stare in campo con le
“grandi” del Campionato (vittoria con il Mola e Locorotondo,
pareggio contro Altamura e Vieste), e non è certamente l’ultimo
arrivato. E neanche quello che ha preso tre scoppole in Salento
domenica.
«Loro
sono una corazzata – dice
mister Modesto – con
elementi di categoria superiore e stanno dimostrando il valore che
hanno. Dobbiamo affrontarli con concentrazione e la cattiveria
agonistica giusta».
«Non
siamo sprovveduti – sottolinea
l’ex allenatore del Bisceglie – e
abbiamo i giocatori per giocarcela e impensierirli. Dobbiamo giocare
come sappiamo e sfruttare quelle che sono le nostre caratteristiche».
Fiducioso
anche Alessandro Barbone, tecnico in seconda. «C’è
tanta voglia di riscatto e di fare davvero una bella figura».