Da
un lato le attività già partite e consolidate del progetto
“Musicaa”. Dall’altro uno sguardo concreto a cosa si è fatto e
si farà nell’immediato futuro in tema di mobilità sostenibile.
Il
primo incontro (oggi è previsto il secondo, venerdì 27 a Palo il
Colle il terzo) rientrante nell’iniziativa della Mobilità urbana
sostenibile integrata per una città armonica e accessibile, ha dato
l’idea di una città che, a piccoli passi e a “pillole”, sta
cercando di diventare più a misura di bambino, più vivibile,
graziosa e sempre più distaccata dal caos e dai danni delle auto.
Così come ci chiede (anche) l’Unione europea. Senza dimenticare,
però, che mobilità sostenibile fa rima con cambiamento culturale e
perciò è un processo a lungo corso.
Musicaa
già nel vivo. Da
un lato, si diceva, c’è “Musicaa”, l’azione
sperimentale nell’ambito territoriale Bitonto-Palo finanziata con 35
mila euro dalla Regione Puglia e da consumare entro giugno(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/musicaa-a-bitonto-e-palo-del-colle-presentata-l-azione-sperimentale-di-mobilita-sostenibile/5026.htm).Vuole promuovere l’idea e la cultura che non c’è soltanto l’auto per
spostarsi e muoversi in città, ma anche i mezzi pubblici e la
bicicletta. E lo sta facendo ai più piccini – con un lavoro
intenso nelle scuole portato avanti dalle associazioni coinvolte e
dalla polizia municipale – ma anche ai ciclisti, diversamente abili
e agli anziani. Già tanto si è mosso. È attivo il sito internet(www.musicaa.it), è aperto il
concorso video-fotografico (scadenza il 27 marzo) sulla mobilità
sostenibile, sono partite le lezioni nelle scuole, a breve
arriveranno anche le cartografie, preziosissimo vademecum con tutto
ciò che c’è da sapere sulla mobilità sia di Bitonto che di Palo
del Colle. Dopo Pasqua, invece – settimana tra il 13 e il 18 aprile –
partirà l’iniziativa dei percorsi pedibus per le scuole, con
relativa segnaletica orizzontale.
I
primi risultati, giura Chiara Cannito della cooperativa Ulixes,
membro attivo dell’intera iniziativa, già sarebbero incoraggianti.
“Pillole”
di mobilità. Tra Ztl e Paes. Accanto
alla singola “Musicaa”, ci sono poi le idee ad ampio respiro che
vogliono cambiare una città e un modo di fare. Alla svelta, anche.Perché Bitonto ha il numero di macchine immatricolato al Pra più
alto dell’intera area metropolitana, ogni giorno vede 50mila veicoli
in entrata, ha un livello di benzene nell’aria che non può lasciare
tranquilli.
Ci
si sta muovendo, allora. «In
realtà – sottolinea
il tenente della polizia locale Gaetano Paciullo – già
ci stiamo attivando dal 1991, quando abbiamo tentato la
sperimentazione di un’isola pedonale in via Repubblica, spinti dal
successo di via Sparano a Bari». La
svolta, però, è recente. «Nel
2012 –continua – abbiamo
pedonalizzato piazza Cavour, con risultati davvero positivi.
E’ attivo anche un servizio di trasporto locale, che però non funziona
nonostante abbiamo attivato le corse e accorciato le distanze. C’è
anche un Park&ride, ma anche questo purtroppo non sta dando
risultati, ma stiamo lavorando in tale senso. Da settimana prossima,
inoltre, si inizierà con la zona a traffico limitato, con
l’installazione delle telecamere e la sperimentazione (senza
sanzioni) per
un mese».
In
realtà, sarebbero dovuti partire anche il taxi didattico e un
servizio di bike sharing, ma le biciclette sono ancora parcheggiate
al comando di polizia locale. Perché?
Poi
c’è quello che potrebbe accadere a breve. Aumento dei posteggi a
pagamento (adesso ce ne sono 570), isole pedonali anche nelle vie del
centro, ampia pista pedonale che dalla villa conduca al centro
storico, Piano urbano della mobilità sostenibile.
«L’obiettivo
– afferma
senza giri di parole ancora Paciullo – è
quello di liberare Bitonto dal traffico veicolare. È una urgenza
impellente».
A
breve, inoltre, (molto probabilmente a marzo), il Consiglio comunale
darà il via libera al Piano di azione di energia sostenibile (Paes),
l’ampia idea che il Comune si è dato per ridurre del 20 per cento
entro il 2020 l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera. In
sostanza, Bitonto dovrebbe ridurre di 34mila tonnellate la quantità
che immette, attualmente pari a 170mila tonnellate (dati del 2010).
Già, ma come? «Bitonto
e-city – analizza
Adriano Pessina, titolare della ditta che ha curato il Paes per la
città dell’olio – efficientamento
energetico degli edifici pubblici nonché di quelli privati,
investimento sulle energie rinnovabili, mobility management».