Un libro di saggi su dieci pedagogisti ed educatori pugliesi attivi tra
il 1800 e il 1900.
È questo il contenuto dell’ultimo libro di Daniele Giancane, professore all’Università degli Studi di Bari
nella facoltà di Scienze della Formazione Primaria, “Formare al Sud” presentato martedì scorso all’interno del Torrione Angioino.
La scelta dei pedagogisti è ricaduta su i più rilevati ma ben tre su
dieci di loro sono bitontini.
Si parla infatti di Giovanni Caiati,Giovanni Modugno e Nicola Fornelli a cui sono dedicati alcuni istituti bitontini.
Dopo alcune considerazioni dell’insegnante ed educatrice Marianna Carrara,
il prof. Ggiancane ha avuto modo di parlare di Tommaso Fiore: intellettuale completo, politico, educatore,
scrittore, traduttore, meridionalista.
Fiore si è occupato in particolar
modo della condizione del Mezzogiorno e della classe contadina, quella in cui
si conservano i valori più autentici.
Nicola Accettura, insegnante di
chimica interessato anche di problemi pedagogici e Angela Giannelli, docente presso l’Ateneo barese, hanno parlato di
Modugno e Fornelli.
Lafranceschina ha parlato di Caiati come un grande educatore e modello
di vita: ha raccontato che il suo primo incarico fu in una scuola pletorica di
Mariotto, in un’aula con circa 60 alunni, fredda e buia.
Fu un vero fallimento ma la passione per il suo lavoro e l’amicizia con
Modugno gli furono di grande aiuto, tanto che Caiati continuò ad insegnare a
Bitonto per molto tempo.
Teresa Marcotrigiano è intervenuta per
parlare di Mauro Carella il cui modo
di insegnare fu davvero innovativo al suo tempo: egli si prodigò personalmente
per i suoi alunni e le sue famiglie, si interessò non solo del rendimento
scolastico ma anche dell’igiene e, soprattutto, cercò di trasmettere il piacere
per la lettura tanto che ai manuali didattici preferì la lettura del libro “Cuore” di De Amicis.
La lettura, secondo Carella, non deve essere accompagnata da analisi
logica o grammaticale, ma deve essere fatta in classe, ad alta voce,
coinvolgendo tutti. Carella può essere considerato il precursore di Daniel Pennaca cui si devono i diritti del lettore: ai ragazzi, spettano gli stessi diritti
concessi agli adulti, cioè il diritto di non leggere, di leggere ovunque, di
non terminare un libro e molto altro.
Alla fine del convegno s’è parlato anche di Tempesta: a parlarne è stato
direttamente suo figlio Pasquale, 84enne, che ne ha raccontato gli aneddoti.
Il confronto con la scuola attuale è stato lasciato al prof. Nicola
Fiorino Tucci, presidente dell’Associazione Docenti Bitontini.