Le
abbiamo incontrate poco più di un mese fa, fuori da un esercizio
commerciale, in pieno centro, munite di carrello pronte a raccogliere
cibo da dare alla gente più bisognosa sotto l’albero di Natale
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/la-storia-quando-due-donne-scendono-per-strada-per-combattere-la-poverta-e-aiutare-i-piu-bisognosi/4898.htm).
Qualche giorno fa, invece, Rosaria e Lucia le abbiamo incrociate in
un famoso bar di corso Vittorio Emanuele.
Purtroppo non hanno
cambiato la loro vita (Rosaria è
una disoccupata che vive con una pensione di disabilità di 269 euro
al mese, Lucia è sposata con un uomo, che non lavora, e sfama i tre
figli grazie alla mensa dei Santi Medici), ma stavano mettendo a
punto il nuovo progetto in tema di solidarietà.
Già, perché oltre alla sfida del reddito di cittadinanza (la raccolta
firme è iniziata da luglio e ha toccato quota 1.800), degli alimenti
da dare a chi ne ha bisogno (la maggior parte dati alle famiglie di
Palombaio, dove la situazione di povertà sarebbe davvero
allarmante), l’attenzione adesso si sposta ai bambini, ai più
piccoli, le anime pie e candide più sofferenti dinanzi al dramma
della povertà.
Accanto
a loro Carlo De Lucia, fondatore e presidente del “Partito delle
donne”, il movimento nato 8 anni fa per combattere la vergogna
della violenza sul gentil sesso e del quale Rosaria e Lucia fanno
parte, più altre volontarie che se la passano tutt’altro che bene.
Nonostante
tutto, però, pensano a chi sta peggio di loro.
«Stiamo
mettendo a punto questa nostra ultima idea – afferma
De Lucia, mentre reca in mano un salvadanaio – che
ha come scopo unicamente quello di raccogliere un po’ di soldi per i
bambini più sfortunati e in difficoltà. L’iniziativa partirà nei
prossimi giorni e consisterà nel lasciare un salvadanaio negli
esercizi e nei centri commerciali che vorranno darci una mano e dove
la gente potrà mettere un libero contributo. Dopo due mesi, poi,
tireremo le prime somme».
Il
presidente De Lucia, poi, tira le orecchie alle amministrazione
comunali – anche quella attuale – tutte negligenti nel combattere
la povertà. «A
Bitonto – dice
– ci
sono una crisi e una povertà infinite a cui si deve dare una
risposta, ma la classe dirigente è nemica dei cittadini perché
pensa invece a sperperare i soldi pubblici in modo inutile e dannoso
per la collettività».