Un
gol per tempo e il Bitonto liquida la Libertas Molfetta.
In
una sola volta, i neroverdi ritrovano vittoria in trasferta (la
quarta, la sesta complessiva), gioco, prestazione e sé stessi.
Già,
perchè dopo due mesi di partite opache e poco convincenti, Modesto e
compagni sfoderano una prova finalmente degna di nota.
La
partita. Privo
di Ventura e Chisena, mister Coscia (Di Venere è ancora
squalificato) si affida al 4-4-1-1 con Moschetto tra i pali, Triozzi,
Campanella, Naglieri e Daddario in difesa; Modesto, Sangirardi,
Caringella, Giallonardo; Roselli; Terrone.
Il
Bitonto parte con il piglio giusto, prendendo subito le redini del
centrocampo dove la superiorità numerica neroverde imbriglia e non
poco la manovra molfettese.
E
al 10′ arriva il vantaggio: angolo dalla destra di Roselli, palla che
attraversa tutto lo specchio della porta ma arriva Bonasia che la
spinge in rete. Secondo gol stagionale per l’ex difensore del Vigor
Lamezia, a segno anche a Casarano.
La
Libertas prova a reagire, ma il Bitonto controlla agevolmente, si
chiude benissimo a riccio, domina a centrocampo, e lascia pochi
pochissimi spazi agli attacchi biancorossi. La conseguenza, allora, è
una partita dalle pochissime emozioni e dai tanti, troppi sbadigli.
Che si interrompono al 43′, quando Roselli serve una palla d’oro a
Caringella respinta in angolo da Mustacco.
0
– 1 all’intervallo. E la ripresa si apre con il raddoppio neroverde
perché al 6′ è da manuale il dialogo Terrone – Modesto, con
l’attaccante tranese (ieri 31 anni) serve una palla deliziosa alfantasista bitontino che controlla e batte sul primo palo il
portiere. Anche per il capitano è il secondo squillo stagionale
(terzo con la Coppa Italia), che dà un calcio ai troppi problemi
fisici accorsi nell’annata.
Con
il doppio vantaggio, il Bitonto stringe ancora di più le maglie e
per la Libertas gli spazi diventano sempre più stretti. Tanto più
che i ragazzi del patron Lanza non giocano sulle fasce e tentato
sempre di sfondare per vie centrali, dove però Campanella e Bonasia
lasciano le briciole. Tanto più, inoltre, che il Molfetta resta in
10 per l’espulsione (doppio giallo) di Cantatore al 21′.
Ed
è proprio in inferiorità numerica che i padroni di casa rendono
utile la presenza di Moschetto, bravo e fortunato a respingere, poco
dopo la mezz’ora, la conclusione a botta sicura di Giancaspro, il
migliore dei suoi.
Poi
più nulla.
Al
“Paolo Poli” di Molfetta il cielo è neroverde, per una vittoria
che può essere il capitolo di una nuova stagione. E festeggiata
giustamente assieme ai soliti fedelissimi supporters. Con questi tre
punti, il Bitonto rafforza il nono posto in classifica portandosi a
quota 22, fuori dalla zona pericolo.
Molfetta,
però, va archiviata subito. Domenica arriva il Locorotondo per un
altro scontro salvezza da vincere.
L’analisi.Quello visto ieri è stato un Bitonto formato 2013-2014. Cinico,
magari poco spettacolare, ma spietato e concreto, che finalmente ha
concesso pochissimo agli avversari e che, per la prima volta
quest’anno, centra due successi consecutivi.
La
gara è stata vinta a centrocampo, dove la qualità e la quantità di
Sangirardi e Caringella, la verve di Roselli e i numeri di Modesto e
Giallonardo, hanno fatto la differenza. Nonostante un attacco
decimato che poteva sembrare leggerino, e che invece non ha dato
punti di riferimento.
Le
pagelle. Moschetto
6,5; Triozzi 6; Campanella 6, Bonasia 6,5, Daddario 5,5; Sangirardi
6; Caringella 6, Giallonardo 5,5, Modesto 6,5; Roselli 7; Terrone 6.
Il
migliore.Le parole del direttore sportivo Francesco Morgese spiegano tutto.
«Quando
Roselli è in giornata, fa davvero la differenza». E
ieri Roselli Nicola da Bari ne ha fatta di differenza, dispensando
palloni dal primo minuto e macinando chilometri su chilometri. A 38
anni non è proprio roba da tutti. Prezioso.