Dentro
o fuori.
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Bitonto – Ostuni è una gara che pesa come un macigno, perché non
è un semplice scontro salvezza tra due squadre che hanno bisogno di
punti. Non lo è senz’altro per i neroverdi, che dopo un finale di
anno da incubo e un principio di 2015 nerissimo, hanno bisogno di
ritornare sulla retta via.
La
chiede la classifica – il Bitonto è in piena zona play out a quota
16 punti, un punto sotto i brindisini – l’aspettano i tifosi, che a
più riprese hanno invitato Modesto e compagni a mostrare impegno e
rispetto per la maglia, la invoca l’ambiente neroverde tutto, che ha
bisogno di ritrovare serenità e tranquillità.
E
soprattutto di ritrovare gioco, un po’ di brillantezza e i gol,
soprattutto degli attaccanti. Già, perché uno dei problemi del
Bitonto di questa stagione è la stitichezza delle punte: Terrone è
fermo da ottobre a quota 5, Palazzo ha soltanto fatto due gol così
come Roselli, Capriati è partito senza mai centrare il bersaglio,
Modesto è ancora a quota 1 ma bloccato da tanti guai fisici. E non
sempre possono segnare i difensori o i centrocampisti.
«Anche
l’anno scorso ha avuto un periodo di flessione – racconta
Terrone, il capocannoniere della squadra – durato
sempre 4 partite ma poi mi sono sbloccato. Speriamo che anche questa
volta sia così».
Domani
il bomber tranese, vista l’assenza per squalifica di Ventura,
dovrebbe essere affiancato da Antonio Chisena, che dopo gli spezzoni
di Satriano e Novoli potrebbe partire dall’inizio.
Oltre
a Ventura, non sarà della partita neanche Roselli, squalificato,
mentre Modesto è a rischio per un attacco influenzale.
Mister
Di Venere (out anche lui, in panchina per le prossime due partite
siederà Angelo Coscia), però, non pensa a chi ci sarà e chi no, ma
solo a fare risultato. «E’
una partita importante – dice
– e dobbiamo
fare bene perché è uno scontro salvezza, e ci siamo preparati con
dedizione durante la settimana. Squadra in crisi? Non direi,
piuttosto è vero che abbiamo sfortuna perché al primo errore ci
fanno rete e noi non sfruttiamo quello che costruiamo. A Satriano è
stata una giornataccia, mentre a Novoli abbiamo fatto bene ma siamo
stati puniti da un calcio d’angolo».
E
ancora: «Il
calcio non si fa nei bar e nelle piazze – spiega
riferendosi alle critiche ricevute negli ultimi tempi su alcune
scelte di formazione – ma
sul campo, e quando schiero una squadra non lo faccio in modo
capotico ma idee ben precise e perché voglio unire qualità e
quantità. Ma spesso si dimentica che ci sono anche gli avversari».
E
il prossimo, l’Ostuni, è diverso da quello affrontato e battuto
all’andata (0 – 1 gol all’ultimo respiro di Martellotta) è stato
rigenerato dal mercato autunnale, ed è reduce dalla vittoria sul
Mola e dal pareggio contro il Trani.
«Se
mi sento a rischio? Io non mi sono mai sentito in bilico – prosegue
Di Venere – perché
sono sempre stato abituato a guardare avanti e non dietro».
In
vista di domani, è anche il vicepresidente Vincenzo Cariello a
suonare la carica: «Non
possiamo pensare a un risultato diverso dalla vittoria. È una gara
davvero molto importante».
La
gara sarà diretta dal signor Vincenzo Andreano di Foggia.