Quando tutte le luci si sono abbassate
e la grande e unica navata della chiesa di Maria SS. Addolorata di Mariotto è parsa sprofondare nella più
vacua e silente oscurità, dall’improvvisato ma avvertito parterre si è subito intuito che stavolta non sarebbe stata la canonica
rappresentazione teatrale cui la compagnia Mariott’Arteha abituato il suo pubblico.
Il mormorio indistinto si è quindi affievolito,
e le statue dei santi si sono addormentate nei loro giacigli, prima di
reincarnarsi su di un palcoscenico voluto scenograficamente essenziale. Quel
che si evocava non era certo la celia ma la riflessione, non il motteggio ma un
raccoglimento gravido di attesa messianica.
Il recital “Maria & Giuseppe
una storia d’amore”, inscritto nel programma del “Natale a Mariotto” non avrebbe potuto avere abbrivio più meditativo
della quiete imposta dal buio e rotta soltanto dalle flebili e modulate voci
narranti che hanno aperto lo spettacolo “chiamando” sul palco i biblici
personaggi.
Un mistico contegno s’è imposto, e per circa un’ora di apnea
emotiva il pubblico ha trattenuto la commozione indotta dalle scene di maggiore
trasporto emozionale.
Ottima, una volta di più, la resa
scenica di tutti gli attori di Mariott’Arte, e dei due protagonisti in
particolare, Isa Summo nel ruolo di
Maria e Gaetano Giampalmo in quello
di Giuseppe, e ragguardevole è stato anche il lavoro di regia di luci e musiche,
curato da Annarita Cariello e Mara Petrone, lungo tutta la
messinscena delle vicissitudini dei giorni immediatamente precedenti la nascita
di Gesù.
Serenità e turbamento, angoscia e pace, le scene e i relativi stati
d’animo si sono delicatamente avvicendati ruotando attorno ai sentimenti
emergenti dei protagonisti, in una fluida e metaforica espressione di fede
fondata sulle speranze dell’Antico Testamento, vissute come rifugio e come
sistema teologico cui affidarsi.
Il “fiat
lux” evocato nel finale del recitalgetta una chiara e buona luce sulla storia degli uomini e perché no, riaccende
la speranza che anche la chiesa, rimasta nel frattempo scenicamente buia, possa
riprendere una sua nuova, numinosa vitalità.