Tirando le somme, è stata un’annata pessima per la nostra agricoltura. E a sostenerlo sono gli stessi contadini, quando al calar del sole si ritrovano in piazza Roma, a Mariotto, o davanti al bar per condividere gioie e dolori (per l’appunto, quest’anno più dolori).
Innanzitutto, matrigna è stata la natura. Prima le abbondanti piogge primaverili hanno causato lo sviluppo della peronospora e distrutto i vigneti, tant’è che si tratta della vendemmia più improduttiva dal 1950. Ora, la grandine di dieci giorni fa ha contribuito a danneggiare una parte degli uliveti in territorio mariottano.
Ma a tutto questo, come se i sopracitati danni non bastassero, si aggiungono le razzie dei delinquenti. Solo la scorsa settimana, due mariottani hanno subito furti di mandorle per un totale di una ventina di quintali all’incirca.
Dunque, quasi un anno di lavoro, il cui ricavato è passato di prepotenza dalle tasche dei legittimi proprietari a quelle dei ladruncoli.
“Per evitare i furti, stiamo correndo ai ripari raccogliendo le mandorle prima del tempo”, spiega un agricoltore, “avremmo dovuto incominciare dopo il quindici settembre, ma abbiamo anticipato ad agosto”. Un altro danno economico per questi lavoratori, che devono accontentarsi di vendere il prodotto a un prezzo più basso. Infatti, pare che la maturazione della mandorla all’albero faccia aumentare la resa e, quindi, dagli acquirenti verrebbero pagate di più.
E continua: “Purtroppo nessuno si preoccupa di tutelarci. Siamo costretti a fare le ronde per le campagne fino a tarda sera. Insomma, ci stanno costringendo a difenderci da soli”.