È giunta alla terza edizione il Corso Internazionale di Direzione d’Orchestra per
giovani direttori d’orchestra organizzata al teatro “Traetta” (dal 20 agosto) dal
maestro brasiliano Roberto
Duarte, per 27 anni
professore di Direzione d’Orchestra nella Università Federale di Rio de
Janeiro.
«È stata una edizione molto interessante – apre Duarte – poiché abbiamo sperimentato due nuovi percorsi: i ragazzi hanno incontrato
uno psicologo che ha insegnato loro come poter instaurare un sano rapporto
umano con i componenti dell’orchestra e il montaggio di due opere».
Infatti, dopo il saggio finale
del 29 agosto, Adriano Giuliani, Pierpaolo Vilella, Gina Ester Nicoletti, Vittorio
Pasquale, Danila Grassi e Grazia Giusto, si sono messi alla
prova, lo scorso 31 agosto, con le opere liriche “VespONE, servo di due padroni”,
ossia “La serva padrona” di Giovan
Battista Pergolesi e “Errighetta e don
Chilone” dell’autore tarantino Leonardo
Vinci (revisione di Michele Visaggi), per la regia di Antonietta Cozzoli (e l’aiuto di Federica D’Agostino), che ha curato insieme ad Emilia de Ceglia l’elaborazione
testuale.
Le due opere portate in scena, fanno parte del 700
napoletano: la prima basata sull’arte di arrangiarsi, sul rovesciamento e l’ascesa
della condizione sociale; la seconda si fonda sull’uso della satira che punta
su situazioni quotidiane e piccolo – borghesi.
Sul palco la voce (già nota ai bitontini) della
tarantina Maria
Laura Iacobellis nei panni di Serpina e Errighetta, Graziano De Pace nelle vesti di Uberto
e Don Chilone, Stanislao Lasorsa che
ha interpretato Vespone e Teodora de
Gennaro il maestro al Cembalo.
Particolare ed insolita la cura delle scene riadattate,
nonostante la musica tipicamente opulenta e sontuosa tipica, appunto, del 700
napoletano che hanno visto un riadattamento negli abiti e nelle scenografie
curate da Vicky Depalmea, Claudia Dangelico ed Eliana Lasorsa e il disegno luci di Ilario Mastropasqua.
«Quest’edizione
ha dato grandi possibilità ai nostri giovani – conclude il
maestro Vito Clemente, da sempre
promotore dell’iniziativa -: non solo per
i direttori ma anche per l’orchestra del teatro che è qui in pianta stabile ed
ha cambiato bacchetta quasi ogni 30 minuti».
Progetti per il futuro? «A novembre ci sarà la nuova programmazione per il Bitonto Opera
Festival – si congeda Clemente – sempre
in una prospettiva superiore, visto l’ulteriore riconoscimento di affetto e
stima degli amici giapponesi. Oggi abbiamo avuto un’orchestra d’archi di
tredici persone tutta nostra, è già una grande cosa…».