Il parere è arrivato ed è inappellabile:
la tanto famigerata antenna Telecom Italia s.p.a in via Pannone s’ha da fare.
Senza se e senza ma.
Le pochissime speranze dei residenti della
zona di città che si estende al di là della stazione Bari Nord si sono sciolte
ieri mattina davanti ai tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione
ambientale. Che sono stati netti e trancianti: l’antenna, allo stato attuale
delle cose, non arreca alcun danno alla salute dei cittadini perché pienamente
in norma con i valori massimi di elettrosmog (0,6Volt/Metro) previsti dalla
legge. Non solo, perché secondo gli esperti Arpa, gli eventuali rischi sotto
l’aspetto della salute sarebbero ridotti
vista anche l’altezza del traliccio (oltre 30 metri) da dove si ergerà
l’antenna. In definitiva – è il ragionamento dell’Agenzia – più l’antenna è
posizionata in alto, meno è rischiosa per chi ci abita intorno. E a questo si
deve aggiungere il fatto che, essendo di nuova tecnologia 4G, dovrebbe essere
“inoffensiva”.
Nell’incontro di ieri nel cantiere della
discordia con il sindaco Michele Abbaticchio e alcuni residenti (non tantissimi
a dire la verità), i funzionari dell’Arpa hanno altresì aggiunto che dopo i
primi 10 giorni dalla messa in funzione, torneranno in via Pannone per ricontrollare
i parametri ed effettuare un monitoraggio. E, se questo dovesse essere
negativo, inviteranno l’azienda in questione a tornare nei limiti di legge.
Tutto bene, allora? Non proprio, perché
gli abitanti della zona non ci stanno e continuano a protestare. Affermano che
continueranno a fare tutto ciò che è possibile per bloccare i lavori, anche
perché vedono tutta questa vicenda come un’ennesima scelta dall’alto e decisa a
tavolino dalle segrete stanze della politica bitontina.
Da queste parti, inoltre, non fanno altro
che ripetere che l’antenna è un “mostro” estetico che va soltanto a rovinare
l’aspetto urbanistico dell’area.
Il sindaco ne prende atto e, come parziale
“compensazione” per tutta la vicenda, chiede loro di presentare un progetto di
riqualificazione della zona da inserire già magari nel Piano delle opere
pubbliche triennali 2014 – 2016.
Già, ed é proprio questo il problema. In
via Pannone non c’è soltanto l’affaire Antenna Telecom, ma purtroppo molto di più. E
ieri, in alcuni momenti di tensione, lo hanno “rovesciato” tutto. Si sentono
abbandonati. Denunciano l’assenza totale di pulizia da parte dell’Azienda
servizi vari. I non controlli delle forze dell’ordine. La quantità di rifiuti e
di amianto a due passi dal cantiere. La presenza a tarda sera di alcuni ragazzi
che, ascoltando la musica ad alto volume in macchina, rende impossibile il
sonno ai residenti. Senza dimenticare le strade dissestate e le annesse e
connesse voragini.
E i residenti presenti, infine, hanno
promesso che risponderanno presto alla proposta del primo cittadino.