Emozioni
forti e indelebili che, senza filtro, raggiungono il cuore.
Sono le
emozioni in musica a cui ci ha abituato il Bitonto
Opera Festival.
In attesa
della “Tosca”, in scena domenica prossima, l’associazione socio-culturale “La Macina” e l’associazione culturale “Crocevia” hanno emozionato il pubblico
accorso numeroso nel chiostro dell’Istituto Sacro Cuore con il “Gran
Galà dell’opera lirica”.
Nabucco, Traviata, La Forza del destino, Il Trovatore e ancora Barbiere di
Siviglia, Norma, La Bohème, Tosca, Carmen, Turandot, le “fermate” di questo
viaggio tra i capolavori della musica classica.
Curiosità
sul compositore, sull’opera e sui personaggi, raccontate dal maestro Barbara Mangini, hanno introdotto le
arie eseguite dalle splendide voci dei soprano Angela Cuoccio e Lavinia
Sasso, del mezzosoprano Idilia
Annese, del tenore Gianni Leccese,
del baritono Giuseppe Fieno, del Coro Lirico Giovanile “Città di Bitonto”,
diretto dal maestro Giuseppe Maiorano,
e del Coro di voci bianche dell’Istituto
Sacro Cuore, diretto dal maestro Anna Lacassia.
Straordinaria
anche l’orchestra ucraina Czernowitzer Philharmonie, diretta dal Maestro Luca Testa.
Presenti all’evento anche alcuni rappresentanti dell’amministrazione
comunale che hanno lodato il Bitonto Opera Festival, giunto alla sua undicesima
edizione.
«La passione per la musica
sollecita sempre più interesse tra i giovani» ha osservato il vicesindaco Rosa Calò, ringraziando le
associazioni coinvolte nel progetto.
«Ringrazio “La Macina” e “Crocevia” – ha affermato Rino Mangini– perché questo feeling, nato dopo la
scorsa edizione, ha portato a risultati ancora migliori». Innegabile per
l’assessore al Marketing Territoriale, l’apporto di Barbara Mangini che,
portando la comunicazione oltre le mura cittadine, ha permesso al Bitonto Opera
Festival di essere «da più di 15 giorni
su tutti i giornali e in tutti i tg».
«La città è nostra – le parole, invece,
dell’assessore all’Istruzione Vito Masciale –. Vedere tanta gente qui è la migliore medaglia per Bitonto che, mettendo
al centro la cultura e l’istruzione, dimostra di non essere solo protagonista
di fatti di cronaca nera»